Elezioni Terni 2014, Nevi alla Trenta "Rimasuglio di centro sociale" / M5S minaccia querela - Tuttoggi.info

Elezioni Terni 2014, Nevi alla Trenta “Rimasuglio di centro sociale” / M5S minaccia querela

Redazione

Elezioni Terni 2014, Nevi alla Trenta “Rimasuglio di centro sociale” / M5S minaccia querela

Scoppia il caso tra Forza Italia e pentastellati dopo le esternazioni di Raffaele Nevi
Lun, 19/05/2014 - 17:20

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Riceviamo e pubblichiamo una nota della candidata sindaco del M5S Terni, Angelica Trenta, che replica alle accuse di Raffaele Nevi, capogruppo regionale di Forza Italia. Il politico del partito azzurro ha definito la grillina come “rimasuglio di centro sociale di estrazione Rifondazione Comunista”, frase che ha fatto andare su tutte le furie la giovane professoressa ternana. Ecco il contenuto della nota:

“Il consigliere regionale Raffaele Nevi, con l’eleganza che sempre lo contraddistingue nei suoi fini interventi politici, anche stavolta ha pregiato i cittadini di un raro esempio di alto pensiero umano e politico.

Essendo totalmente privo di contenuti e di proposte, all’esponente di Forza Italia non rimane che attaccarmi sul piano personale con insulti gratuiti e falsità sul mio conto, per difendermi dalle quali – se reiterate – mi riservo peraltro di intraprendere azioni legali.

Dopo avermi qualificato – in un intervento pubblicato oggi da un quotidiano – come “rimasuglio di centro sociale di estrazione Rifondazione Comunista”, l’augusto leader (sic!) della (fu) destra ternana ha smentito che Crescimbeni stia già consigliando i suoi elettori di votare PD al ballottaggio.
Premesso che è singolare che a smentire sia Nevi e non Crescimbeni, vale la pena di sottolineare come proprio Nevi – già grande protagonista in anni recenti del cosiddetto “soccorso azzurro” alle giunte di centro sinistra – la scorsa estate aveva dichiarato pubblicamente che in caso di esclusione dal ballottaggio avrebbe consigliato di votare PD, perché più affine. Affine forse a lui, ma non agli elettori moderati reduci da quindici anni di malgoverno di sinistra a Terni.

A suffragio di questo pensiero arrivano anche le dichiarazioni del coordinatore provinciale di Forza Italia, Enrico Masciarri che non più tardi del febbraio scorso ha dichiarato in un’intervista che non avrebbe problemi a fare alleanze con Di Girolamo.

Detto questo mi trovo costretta anche a ribadire, ancora una volta, di non aver mai avuto la tessera di alcun partito e di non aver mai frequentato la sede di Rifondazione Comunista. La definizione di “rimasuglio di centro sociale”, oltre che offensiva è quindi anche totalmente infondata.

Una strategia di bassa lega ma perfettamente comprensibile, quella – già più volte tentata da più parti – di appiattire la mia persona e il Movimento Cinque Stelle sulle posizioni della sinistra radicale, con il chiaro obiettivo di scoraggiare i nostri elettori di centro destra. Comprensibile ma – se ne faccia una ragione tanto Forza Italia quanto il Partito democratico – assolutamente perdente: i cittadini ternani che sono stanchi dell’egemonia della sinistra e vogliono realmente un cambiamento politico in città, non potranno certo votare un centro destra che oltre ad aver sostenuto, più o meno apertamente, le passate giunte di centro sinistra, ne è oggi ufficialmente alleato al governo del Paese.

D’altra parte se c’è una certezza è che Forza Italia le elezioni comunali, a Terni non può (o forse non vuole) vincerle.

Basti pensare a quanto accaduto negli ultimi 15 anni: la prima giunta di centro destra della storia di Terni – quella guidata da Gianfranco Ciaurro – è stata fatta cadere proprio da Forza Italia. Da allora il centrodestra ha perso tutte le elezioni, e quasi sempre al primo turno: 1999 (Enrico Melasecche), 2004 (Andrea Messi) e 2009 (Antonio Baldassarre). Se spostiamo lo sguardo ad avvenimenti più recenti allargando il punto di osservazione vediamo che nel 2013 il centro-destra ha perso tutte le volte che è andato al ballottaggio con il PD in quei comuni dove il PD partiva in vantaggio. Al contrario il M5S ha vinto il 75% dei confronti con il PD tutte le volte che è andato al ballottaggio pur partendo dallo svantaggio del primo turno (Pomezia o Ragusa per citarne solo due).
Se ne faccia una ragione, quindi, il buon Raffaele Nevi: il Movimento Cinque Stelle è l’unica vera alternativa al Partito Democratico, i ternani lo sanno e gli insulti personali non serviranno certo a far cambiare loro idea, al limite produrranno solo il coinvolgimento di avvocati e di giudici di fronte ai quali dovrà rispondere chi continua ad affermare palesi falsità e offese alla mia persona”.

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