Neanche la paura del Coronavirus ha tolto a Valeria Alessandrini il posto in Senato già prenotato a febbraio, quando la Lega e il centrodestra avevano ufficializzato la sua candidatura per le suppletive in Umbria.
Lo scarto con la candidata del centrosinistra Maria Elisabetta Mascio alla fine è stato di 15 punti percentuali; quando erano state ufficializzate le candidature, molto prima dell’emergenza Coronavirus, le previsioni davano il centrodestra addirittura 20 punti avanti.
Voti che saranno rimasti a casa, insieme a quell’85% degli umbri che ha deciso di non recarsi nei seggi, nonostante le misure igieniche straordinarie assunte per limitare i rischi di contagio.
Una vittoria per pochi intimi, quasi come quella della Juventus sull’Inter, giocata in uno Stadium senza pubblico. Nonostante i post con cui i sostenitori leghisti assicuravano l’assoluta pulizia dei seggi e l’assenza di rischi, alla fine solo 44.449 umbri si sono recati alle urne, appena il 14,51% degli aventi diritto.
Ma la scarsa affluenza, addirittura inferiore a quel 20% preventivato, non ha cambiato le sorti di una partita che non si è praticamente giocata.
La candidata del centrodestra ha ottenuto 23.552 voti (il 53,74%), mentre la sua più accreditata rivale, Maria Elisabetta Mascio parafulmine del centrosinistra, si è fermata a 16.669 (38,03%).
In caduta libera il Movimento 5 stelle: lo spoletino Roberto Alcidi ha ottenuto appena 3.282 voti (7,49%).
Ha fatto più clamore per la sua presenza in lista che per i voti ottenuti Armida Gargani, di Riconquistare l’Italia: i 325 voti raccolti valgono una percentuale da prefisso telefonico, 0,74%.
Il centrodestra prevale ancora più nettamente nell’Umbria centromeridionale, dove superare il 56%. In provincia di Terni il divario con il centrosinistra si attenua un po’, ma resta di 12 punti percentuali: un abisso. In provincia di Terni, da dove proviene l’unico consigliere regionale espresso, il M5s scende addirittura sotto il 7%.
Nei comuni della provincia di Perugia dove si è votato l’unico in cui il centrosinistra s’impone è Sant’Anatolia di Narco (35 a 32 per Mascio). Avvicinandosi a Fratta Todina e Vallo di Nera. E a Cannara, dove Alessandrini ha ottenuto 7 voti in più. Dove le persone che si sono recate alle urne risultano meno degli abitanti di un condominio.
A Foligno (dove i votanti sono stati il 14,5% degli aventi diritto) Alessandrini ha conquistato 3.253 voti mentre Mascio si è fermata a 2.183.
A Spoleto i voti di scarto a favore della candidata del centrodestra sono stati circa 300. Possono sembrare pochi, ma sono quasi un terzo di quelli raccolti da Mascio (1.071), contro i 1.381 di Alessandrini. Nella sua Spoleto il candidato del Movimento 5 stelle Alcidi ha raccolto 389 voti.
A Todi Alessandrini (854 voti) quasi doppia Mascio (442). A Spello distacco un po’ più contenuto, ma comunque ampio (418 contro 373).
In Valnerina, a Norcia Alessandrini vince 255 a 76, mentre a Cascia è finita 196 a 117 per il centrodestra.
A Terni la sfida locale ha mobilitato solo il 15,3% degli elettori. Valeria Alessandrini ha ottenuto 6.62 voti mentre Maria Elisabetta Mascio 5.192. E alla fine in casa Pd si è anche moderatamente soddisfatti per come è andata, viste le aspettative. Tant’è che la candidatura, tra i big, non l’aveva voluto nessuno.
Il Movimento 5 stelle (che con De Luca andò al ballottaggio, poi perso, per il Comune) ha ottenuto 910 voti.
A Orvieto distacco più contenuto: centrodestra avanti con 1.019 voti contro gli 880 ottenuti dal centrosinistra.
Anche a Narni un po’ di partita c’è stata, ma l’esito è stato lo stesso: 1.152 voti per Alessandrini e 950 per Mascio. Ad Amelia il centrodestra si è imposto 687 a 547.
Nel Ternano c’è però qualche comune dove il centrosinistra si è imposto: Mascio avanti ad Allerona, Baschi, Ficulle, Monteleone d’Orvieto e Parrano.
Doppio salto istituzionale, dunque, per Valeria Alessandrini, che in sei mesi si ritrova dal Comune di Terni alla Regione, fino ad approdare al Senato, in quello che era il seggio di Donatella Tesei.
Con Enrico Melasecche (primo dei non eletti in Consiglio) chiamato da Tesei a fare l’assessore e con la regola che si è data la Lega di lasciare il posto a chi approda in Giunta, a Palazzo Cesaroni arriverà Emanuela Puletti.