Elezioni Spoleto, grandi manovre e papabili verso il voto di maggio - Tuttoggi.info

Elezioni Spoleto, grandi manovre e papabili verso il voto di maggio

Carlo Ceraso

Elezioni Spoleto, grandi manovre e papabili verso il voto di maggio

Pd e Rinnovamento, primo approccio, domani nuovi confronti | Pd, bocciani non entrano in segreteria ma pretendono primarie | Lega rivendica il sindaco per il centrodestra | Tace M5S, trascinata dal successo nazionale
Gio, 08/03/2018 - 20:42

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Dopo elezioni che hanno sconquassato il sistema partitico nazionale registrando la vittoria di M5S e Lega e la disfatta dei “grandi” partiti come Pd e Forza Italia, una parte del Paese si ritroverà a breve ancora alle urne per le elezioni amministrative.

In Umbria gli occhi sono principalmente puntati su Terni, con il sindaco Leopoldo Di Girolamo costretto alle dimissioni per la faida interna al piddì, su Umbertide dopo l’abbandono del sindaco Locchi da parte della sua maggioranza, sempre PD, e su Spoleto per la morte del compianto Fabrizio Cardarelli.

Nella città del festival le grandi manovre sono cominciate, anche se non è ancora facile ricostruire un quadro di insieme tale da poter azzardare eventuali coalizioni. Il centro-destra locale, pressoché orfano di rappresentanti, segreterie e circoli, ha finora preferito non sbilanciarsi in attesa di conoscere l’esito delle urne – peraltro scontate per i sondaggi pre-voto – e sfruttare il vento favorevole per riorganizzare le file. Più dinamico il centro-sinistra, il piddì in particolare che, senza candidati ai due rami del Parlamento e forte della maggioranza ottenuta al recente congresso locale intorno al nome di Matteo Cardini, ha avuto modo di chiarire la linea da seguire e intavolare i primi colloqui.

In piena attività, anche se affatto allineate, a dispetto di quanto logica e necessità cittadina vorrebbe, le due liste civiche della attuale maggioranza, Rinnovamento e Spoleto Popolare: la prima legata alla figura del liberal-socialista Cardarelli che l’aveva fatta crescere nell’era post Brunini al punto di vincere le elezioni e interrompere 60 anni di “guida a sinistra”; la seconda, formatasi quale lista di appoggio, spiccatamente di centrodestra al punto da vantare nel logo il simbolo del fu “Nuovo centro destra” dell’ormai eclissato Angelino Alfano. E partiamo proprio da queste ultime.

La situazione della maggioranza

Già dai giorni successivi alla prematura scomparsa del sindaco, i vertici di Spoleto Popolare hanno tentato una qualche fuga in avanti, individuando nella vice sindaco Maria Elena Bececco la candidata da proporre alle prossime elezioni di primavera. Una forzatura che non è piaciuta molto all’altra coalizione, con punte di nervosismo che hanno sfiorato la spaccatura. A rendere meno agevole la situazione, alcune esternazioni dell’entourage della Bececco che registrano già due sventate crisi di Giunta. Ne sanno qualcosa le assessore Camilla Laureti e Vincenza Campagnani: la prima vista quale possibile out-sider, la seconda messa all’angolo nelle sue stesse deleghe.

Così i due movimenti continuano a ritrovarsi ognun per conto proprio: stesso giorno infrasettimanale (giovedì), stessa ora, sedi (ovviamente) diverse. A cercare di ricucire lo strappo è stato chiamato Zefferino Monini, in una operazione che richiederà ancora qualche giorno, ammesso e non concesso che si trovi una quadra. Spoleto Popolare che ha di fatto decretato i suoi portabandiera in Gianmarco Profili, Antonio Cappelletti e la stessa vice sindaco Bececco, che non vedrebbero male l’alleanza con il centro destra. Forti dell’esito ottenuto lo scorso fine settimana da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Rinnovamento invece – che ha nominato la propria delegazione trattante in Francesco Graniti (presidente di Rinnovamento), Zefferino Monini e Giampiero Panfili –  guarda con occhio benevolo al Partito democratico purché a determinate condizioni. Cercando in ciò di proseguire l’opera di Cardarelli che negli ultimi due anni aveva stretto una intesa con Palazzo Donini e, più in particolare, con la governatrice Catiuscia Marini. E che ancor prima aveva teso la mano alla giunta municipale nel momento di maggior crisi (il ‘buco’ di bilancio).

Certo i rapporti di forza sono letteralmente cambiati: priva del suo leader, la coalizione della maggioranza non è più in grado di “dare le carte”. Lo sanno bene i competitor.

L’approccio del Pd

Il piddì di Cardini, forte del rinnovamento ottenuto in segreteria con l’ultimo congresso di dicembre scorso, si dice disponibile a proseguire l’azione avviata da Cardarelli. Non è un caso che il segretario dem ha cominciato il confronto proprio con i vertici di Rinnovamento. Un incontro blindatissimo tenutosi la scorsa settimana, ad urne ancora sigillate, da cui trapelano poche ma significative novità. Il pd – la delegazione è composta da Cardini, Giorgio Dionisi, Stefano Lisci e Marco Trippetti – è disposto infatti a sposare, con poche correzioni, il Programma avviato da Cardarelli, riconoscendo al compianto sindaco-prof di aver ottenuto diversi importanti successi nel suo (breve) mandato.

Le criticità manifestate dai democratici, a quanto trapela, riguarderebbero la mancata riorganizzazione della macchina comunale, il prg e il “mostro delle mura”. Che, tradotto dal politichese, equivale a una bocciatura degli assessorati di Profili e Cappelletti. Non solo. Il piddì si è detto pronto  anche a valutare proposte in merito ad un candidato sindaco a due condizioni: che sia personaggio di alto profilo e preferibilmente della società civile. I democratici parlano di una alleanza per il bene della città, non di un “matrimonio indissolubile”. omani, venerdì 9 marzo, si attende una giornata intensa di incontri: nell’agenda del segretario Giampaolo Emili (lista civica Due Mondi) e Marina Morelli (Impegno per Spoleto, nuova lista civica partorita nelle ultimissime ore e che vede la consigliera del gruppo misto – già ex An, F.I. e Rinnovamento – pronta a una nuova sfida). A seguire, lunedì, ci sarà l’incontro con i socialisti.

Le tensioni nel piddì

A complicare l’azione del nuovo segretario è la fronda dei dissidenti che, già prima del congresso, hanno tentato in tutti i modi di ostacolare il cambiamento del partito locale. Arrivando a non partecipare alle riunioni della Assemblea comunale e a non accettare i posti che Cardini, alla ricerca della massima coesione, ha lasciato liberi (restano infatti scoperti il ruolo di Vice presidente e la Commissione di garanzia). La corsa alla poltrona amministrativa però ha rotto il silenzio di queste ultime settimane.

Di ieri una lettera inviata al segretario e alla presidente Palazzi con cui si chiede la convocazione dell’Assemblea per indire le Primariequale irrinunciabile percorso per la serena e condivisa individuazione del candidato Sindaco“. A firmarla Guido D’Angeli insieme a una decina di delegati tra i quali spiccano i nomi di Giancarlo Cintioli, Amedeo Marcelli, Roberto Loretoni, Margherita Lezi e Laura Zampa, in pratica l’area più vicina all’ormai ex onorevole Giampiero Bocci.

Il partito, che dovrebbe riunirsi il prossimo 22 aprile, potrebbe anche non affrontare la questione primarie vista l’ormai imminente campagna elettorale in vista del voto di maggio. Senza considerare che la preoccupazione maggiore di Cardini & Co. è che le Primarie potrebbero lacerare a morte il già diviso Partito che solo con l’ultimo congresso ha con fatica riguadagnato una maggioranza interna come non si vedeva da più di un decennio.

Un candidato per la Lega

A destra intanto tutto tace. A portare il peso di Forza Italia, almeno sui banchi del consiglio comunale è Alessandro Cretoni che attende indicazioni da parte del partito regionale sulle iniziative da seguire. Fratelli d’Italia non pervenuto, anche se si attende a giorni una iniziativa del neo eletto senatore Franco Zaffini per lanciare il partito di Giorgia Meloni a Spoleto. Si fa sentire invece la Lega di Sandro Cretoni, l’ex consigliere di Rinnovamento, uscito nel 2015 per abbracciare la bandiera di Salvini, che rivendica l’attenzione del centro destra cittadino.

Forte di un 22% che lo pone quale terzo partito cittadino, alle spalle di M5S (27%) e Partito democratico (23,5%). “Un risultato storico” scrive Cretoni in un comunicato di ieri mattina “considerato che la Lega nel 2014 non era neanche presente nelle liste elettorali cittadine”. Dopo i complimenti agli eletti del centrodestra del territorio (Virginio Caparvi, Riccardo Marchetti, Donatella Tesei e Luca Briziarelli) aggiunge che “sulla base di questo successo guardiamo alle prossime elezioni con grande fiducia e determinazione. Auspichiamo un ruolo da protagonista della Lega nel confronto con le altre forze politiche di centrodestra mirato all’individuazione di un percorso comune che porti alla scelta delle persone giuste per il governo della città e per ricollocare Spoleto nella posizione che merita”. Più esplicito è stato in queste ore Salvini che, dopo il cappotto inflitto ai dem umbri, ha parlato di candidati sindaci leghisti per Terni e Spoleto.

 Le piccole e grandi manovre

Intorno è tutto un agitarsi. Dopo l’iniziativa della Morelli, un’altra lista civica potrebbe arrivare dai fuoriusciti del Partito socialista, dove a tenere la bandiera è rimasto Enzo Alleori e forse, forse Gilberto Stella. Che però potrebbe all’ultimo optare per la nuova formazione civica che vedrebbe tra i fondatori l’intramontabile Aliero Dominici (in cerca di una “casa”, dopo aver girato da sinistra a destra), Paolo Piccioni ed altri ex esponenti del garofano. Tacciono anche i grillini del M5S, forse perché, pur divenuti il primo partito della città del festival (27%) si aspettavano qualcosa di più, non fosse che per i diversi candidati spoletini (Samuele Bonanni, Angelo Conti e il rieletto Stefano Lucidi).

I papabili

Per i nomi è ancora troppo presto, anche se ognuno sta guardando dentro e fuori casa propria per trovare il candidato ideale. Rinnovamento potrebbe puntare su Corrado Castrovillari, nel segno della continuità di Cardarelli, che non dispiacerebbe neanche ai dem. Ma l’ex manager Nestlè, autore con gli uffici comunali del ‘miracolo’ nel contenimento della spesa che ha portato ad abbattere il disavanzo delle casse comunali, non ha sciolto la riserva. Spoleto Popolare, con le percentuali in calo per Bececco, potrebbe guardare a Profili. Tra i papabili anche Antonio Cappelletti, ma l’avvocato non sembra al momento interessato ad una candidatura.

Il Partito democratico è pronto ad avanzare una rosa di nomi, qualora dovesse sfumare l’intesa con Rinnovamento: la nuova linea potrebbe offrire alcuni nomi come il consigliere Massimiliano Capitani, il medico Marco Trippetti, l’attuale amministratore di Vus Giorgio Dionisi. C’è anche Stefano Lisci, fautore della vittoria congressuale, ma l’ex vice sindaco è pronto, se necessario, a fare un passo indietro. Pur guardando con preoccupazione all’avanzata del centrodestra, il piddì considera il 23,5% ottenuto domenica senza un solo candidato spoletino, un risultato sufficiente per ripartire.

M5S da tempo invece valuta la candidatura di Agnese Protasi, mentre perde consistenza quella della consigliera Elisa Bassetti. Tra i papabili candidati pentastellati il medico Gino Di Manici Proietti, che alle elezioni politiche ha ottenuto un buon risultato nel collegio Foligno – Altotevere pur non risultando eletto. Anche se a decretare il nome potrebbero essere le primarie on line.

La sinistra radicale si muoverà solo nelle prossime settimane ricercando una intesa a partire dalle forze che hanno sostenuto “Potere al popolo” che schierava per il Senato la segretaria di Rifondazione comunista Maura Coltorti. Non è poi da escludere una presenza di +Europa che ha visto la presenza dello spoletino Maurizio Hanke candidato alle Politiche in Molise proprio per la lista della Bonino. Per le elezioni comunque c’è ancora tempo, un po’ di tempo

© Riproduzione riservata

(aggiornato alle ore 12 del 9 marzo)

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