Sarà l’effetto Greta Thunberg, ma anche a Perugia l’ecologismo è tornato di moda. Soprattutto in vista delle elezioni amministrative di maggio. Almeno tre le liste dichiaratamente ecologiste.
Una è quella del vice sindaco Urbano Barelli, che proprio una ventata verde, nel ballottaggio in scia al candidato del centrodestra Romizi, quattro anni fa ha portato a ricoprire la carica di vice sindaco. Operazione che ritenterà ancora, questa volta partendo da subito a fianco di Romizi “al di là delle appartenenze politiche nazionali“, aveva chiarito lo stesso Barelli. Che che per accreditarsi come la vera bandiera ecologista perugina punta sul progetto Perugia Capitale Verde dell’Europa.
A buttarlo giù dal carro “green” ci prova Marco Mandarini, candidato sindaco di un’altra lista ambientalista, “Perugia Partecipa”. Che scrive: “Non si capisce come Perugia possa candidarsi a Capitale Verde quando, nella classifica generale redatta da Legambiente nel rapporto Ecosistema Urbano 2018, ricopre la 28esima posizione su 104 Comuni capoluogo, perdendo 3 posti rispetto all’analogo rapporto del 2015“. E sulla base del Rapporto Legambiente, Mandarini cita i mali di Perugia: troppe auto circolanti; scarsa depurazione delle acque e potabilità in rete, troppi rifiuti prodotti.
“Se Perugia ha le carte in regola per partecipare al titolo di Capitale Verde d’Europa – ironizza Mandarini – la città di Mantova, prima classificata nell’indagine di Legambiente, può tranquillamento aspirare a diventare Capitale verde del globo terracqueo“. E poi l’affondo: durante il mandato Romizi-Barelli, Perugia è diventata meno verde.
Ma la sfida green non finisce qui. Come annunciato già da novembre, il laboratorio civico permanente “Coscienza verde” è pronto a creare la sua lista, in appoggio al candidato sindaco Giordano Stella. Domenica, al forum civico di “Coscienza Verde”, al quale ha partecipato anche il vice presidente di Legambiente Umbria, Maurizio Zara, si è parlato di auto, sosta selvaggia e nuove “barbarie” contro l’uomo e l’ambiente.
Non dimentichiamo poi i molti punti “verdi” nel programma del candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Giubilei, che si è espresso contro l’apertura di nuovi centri commerciali, preferendo il recupero dei contenitori esistenti a nuove cementificazioni. Temi, almeno questi, sui quali si ritroverà in sintonia con la candidata della sinistra, Katia Bellillo.
A riprova della nuova coscienza ecologista perugina, i tanti selfie fatti da politici locali insieme agli studenti che “scioperavano”, in nome di Greta Thunberg, per sensibilizzare i potenti della terra sul problema del riscaldamento globale. Una marcia con benedizione bipartisan, dalla Regione rossa e dal Comune nero.
A Perugia, visto che non ci sono ghiacciai che si sciolgono, in attesa che altrove si trovino soluzioni per salvare il mondo si dibatte sulle auto in centro e sull’ampliamento dell’area commerciale di Collestrada, progetto che divide ancora di più dopo la definitiva scelta di Ikea di fare un passo indietro.
Insomma, le elezioni amministrative a Perugia si prospettano sempre più verdi. Di bile.