A guardare l’enfasi con cui le forze politiche spoletine scrivono i propri comunicati stampa da qualche giorno a questa parte in vista delle elezioni, ognuna annunciando frotte di persone pronte a seguire il proprio progetto, Spoleto sembra più una metropoli americana che una città di 38mila abitanti.
Segno di una debolezza della politica locale, non escluse le nuove forze autodefinitesi civiche, ancora convinta che a spararla grossa qualcuno ci possa anche credere e magari assegnare anche la preferenza.
L’ultima in ordine di tempo l’avevano a più ripresa sventolata i fedelissimi dell’ex Umberto de Augustinis certi di avere “almeno l’80% della popolazione dalla loro parte”. Tra un paio di mesi anche loro sapranno quale verdetto assegneranno le urne. Insieme a coloro che annunciano una potenza elettorale da far invidia anche a Trump.
La realtà sembra ben diversa, con la città presa più a fronteggiare le tante, troppe crisi rimaste irrisolte. Di trovare una quadra, superando gli steccati imposti dalle rispettive bandiere, neanche a parlarne.
A denunciare la fragilità della politica spoletina c’è lo stallo in cui, più o meno tutti, si ritrovano nel non aver ancora individuato il proprio candidato sindaco.
Manca ancora l’ufficialità della notizia, ma ormai in Lega e Fd’I nessuno crede più a un ripensamento da parte della manager Valentina Sabatini che ha annunciato il proprio “no” a correre per la poltrona più alta del palazzo. Impegni professionali e familiari, il centrodestra che paga la corsa in solitario di Forza Italia, sarebbero alla base della decisione comunicata ai due coordinatori regionali, Virginio Caparvi della Lega e Franco Zaffini di Fd’I.
Subisce così una battuta d’arresto il programma elettorale avviato dai due partiti che ora dovranno rimettersi al lavoro per individuare il proprio candidato. Una scelta che si vorrebbe ora condividere con i papabili alleati di Spoleto popolare e Alleanza civica, al lavoro per costruire le rispettive liste ma ancora senza un nome per la sindacatura.
Superata anche l’ipotesi dell’ex funzionario della PopSpoleto Paolo Imbriani, in quota Lega come la Sabatini, i due partiti stanno guardando alla società civile per trovare il proprio sindaco.
Spazio civico – l’alleanza voluta da Andrea Fora alla quale hanno finora aderito Difendiamo Spoleto di Michael Surace-Massimo Brunini-Laura Zampa, Spoleto Futura di Maria Elena Bececco e Spoleto Sì di Maurizio Hanke – annuncia di aver costruito il “coordinamento operativo di questo nuovo progetto civico che sta registrando l’adesione di sempre più cittadini e importanti realtà politiche come Italia Viva” si legge nell’ultima nota stampa. Quante di queste realtà, incluso il partito di Matteo Renzi dato al 2,5%, siano in grado di costruire una lista per le elezioni di ottobre non è dato sapere. L’occasione comunicativa però serve per mandare un messaggio chiaro a destra e manca, come a dire che le interlocuzioni avute finora, con la segretaria provinciale del Pd Camilla Laureti o con i vertici di Forza Italia, restano solo interlocuzioni. Tanto che c’è chi sospetta sempre più che dietro a queste manovre si nasconda il desiderio di replicare in salsa cittadina quel Patto del Nazzareno che vide Renzi alleato con il Cav.
Ipotesi finora mai smentita dai due partiti, che tanto piacciono ai salotti della Roma bene. Leggiamo la nota: “Spazio Civico rimane aperto al dialogo con tutta la società civile e quelle forze politiche che vorranno condividere con noi un progetto alternativo nella metodologia, nella visione del territorio e del suo futuro. L’obiettivo è porre la città e la sua Comunità al centro di un programma che può riunire e far conciliare anche più visioni politiche verso un bene comune chiamato “Patrimonio Spoleto”. Le prossime elezioni rappresentano una opportunità di conciliazione per una Comunità da troppo tempo sfilacciata, impregnata di insensate rivendicazioni e personalismi che hanno causato solo il depauperamento dei servizi per i cittadini e l’impoverimento della nostra città, dal punto di vista economico, sociale e politico. Serve una città coraggiosa e unita per risanare le ferite del passato e riportare Spoleto al centro dialogante del nostro territorio, ridonandole quel ruolo che le compete nel panorama regionale, nazionale ed europeo” si legge nel comunicato che lascia perplessi, quanto a “insensate rivendicazioni e personalismi”, se solo si cominciasse a guardare in casa propria.
Se il centrodestra ha i suoi problemi, il centrosinistra non naviga in acque tranquille. Pur avendo rinnovato l’accordo con Socialisti e Ora Spoleto e in attesa di qualche segnale dal M5S, il partito del segretario-candidato Stefano Lisci deve fronteggiare il “fuoco amico” che proviene dai circoli di Pontebari e San Giacomo propensi ad appoggiare Giancarlo Cintioli alle prossime elezioni.
Di poco fa la nota, che suona come una Lettera aperta, del politico spoletino ormai sulla cresta dell’onda da 26 anni, tra presidenze di cda municipalizzate e regionali, due mandati quale consigliere regionale e più volte assessore. E che non sembra aver alcuna intenzione di cedere il passo. Anche a costo di rompere con quel partito che indubbiamente tanto gli ha dato. Al punto di annunciare la propria lista civica, Insieme per Spoleto, con cui intende superare quelle criticità che, a suo dire, “hanno avuto inizio già alla fine del mio mandato di assessore comunale (dicembre 2013, n.d.r.)”.
Frase che non mancherà di sollevare più di un malumore tra le varie forze politiche, dallo stesso Pd come dalla successiva amministrazione guidata da Fabrizio Cardarelli.
Leggiamo la nota: “Dopo una lunga riflessione ho deciso di porre la mia candidatura a Sindaco di Spoleto soprattutto in seguito alle tante sollecitazioni che mi sono state rivolte da parte di esponenti della società civile e del mondo imprenditoriale perché convinti che la mia conoscenza della macchina comunale e della prassi amministrativa siano competenze fondamentali per dare soluzioni positive ai problemi della città. La precedente Amministrazione, arroccata nel palazzo, ha perso i contatti con il tessuto socio-economico cittadino; se sarò eletto Sindaco mi ripropongo di governare la città unificando le forze sociali, professionali e produttive intorno a un progetto di centrosinistra “Insieme per Spoleto” facendo spazio ai giovani che hanno voglia di impegnarsi anche per formare una nuova classe dirigente in grado di poter prendere nel futuro le redini della città. Spoleto oggi appare una città ripiegata su se stessa, divisa, isolata, umiliata, che esaurisce le sue energie in sterili contrapposizioni sia al proprio interno, sia nei confronti delle realtà limitrofe nella quale i problemi del decremento demografico, della carenza di infrastrutture, della contrazione del patrimonio industriale con il depotenziamento o la chiusura di molte attività, del recupero della funzionalità del nosocomio, non hanno avuto risposta per l’incapacità delle forze di maggioranza e la scarsa incisività delle minoranze della precedente Amministrazione.
La solitudine e la mancanza di un impegno progettuale sono testimoniati dal fatto che ancora oggi non hanno trovato soluzioni criticità che hanno avuto inizio già alla fine del mio mandato di assessore comunale, aggravate dalla necessità immediata di un riequilibrio della finanza locale per quanto riguarda la spesa corrente. Spoleto paga l’assenza di una integrazione nella politica progettuale regionale e, questo, ha fatto perdere la possibilità di utilizzare cospicui finanziamenti anche a fondo perduto. Inoltre, un Piano Regolatore fermo, di fatto, da decenni ha impedito lo sviluppo di nuove attività produttive mentre la zona industriale di Fabbreria, che poteva diventare la Silicon valley spoletina è stata lasciata nel più completo abbandono nonostante fosse sostanzialmente completata. Per dare una risposta positiva a questi problemi, ritengo che sia necessario il contributo di tutti senza personalismi sterili perché solo dalla sinergia di tutte le forze politiche e sociali può nascere il riscatto della nostra Città. Per questi motivi guardo con fiducia a che cosa accade all’interno del Partito Democratico di Spoleto sperando in una sintesi positiva tra le varie posizioni e guardo anche con interesse alle tante iniziative messe in atto da liste civiche che si stanno proponendo nel nostro territorio”.
E’ in questo clima di incertezza che la città si appresta a vivere le prossime elezioni. Clima appesantito da un rigurgito di quei “veleni”, registrati fino a pochi mesi fa da parte di certa politica disposta a tutto pur di non far sfiduciare il sindaco De Augustinis, che oggi sembrano colpire i vari candidati a sindaco.
Colpi bassi, avvertimenti, scheletri da tirar fuori dall’armadio, consigli non richiesti; qualunque cosa pur di far fuori gli avversari ritenuti più temibili.
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