Qualcuno potrebbe gridare al riconteggio, ma con molta probabilità non avverrà. D’altra parte il Magnifico Rettore Franco Moriconi, in carica dallo scorso ottobre 2013, è comunque convinto di farcela anche questa volta. Parliamo di elezioni a Palazzo Murena naturalmente, che ormai più di un anno fa hanno visto combattere cinque professori ordinari (Bidini, Elisei, Moriconi, Oliviero e Volpi) su tre tornate elettorali. Ora il fatto verrebbe messo in discussione per via di una questione sollevata attraverso il parere diretto della Corte Costituzionale: il problema reale sta nuovamente nell’ammissione con riserva del prof. Mauro Volpi, per via del suo interveniente pensionamento. Ordinanza che tuttavia rimanda tutta la decisione al Tar dell’Umbria.
La decisione della Corte Costituzionale arriva il 3 novembre 2014, e parla del “giudizio di legittimità costituzionale promosso dal Tribunale amministrativo regionael per l’Umbria nel procedimentp vertente tra V. M. (il professore Mario Volpi, ndr) e l’Università degli Studi di Perugia e altri“. Ad interessarsi della faccenda sono l’avvocato dello Stato Gabriella Palmieri e l’avvocato Giuseppe Morbidelli. Tutta questione di elettorato passivo: “per le cariche accademiche è riservato ai docenti che assicurano un numero di anni di servizio almeno pari alla durata del mandato prima della data di collocamento a riposo”, si legge nell’ordinanza. Inoltre “la facoltà dell’amministrazione di accogliere o meno la richiesta del dipendente non può comprimere il diritto dei professori e ricercatori di concorrere alle cariche rappresentative all’interno dell’università, specie se, come nel caso del prof. V., non sia stata ancora raggiunta l’età per presentare la disponibilità al trattenimento, stabilita dai ventiquattro ai dodici mesi precedenti il collocamento a riposo; il conseguimento della carica di Rettore «integra di per sé» la ricorrenza dei presupposti che l’amministrazione deve valutare per accogliere l’istanza di trattenimento in servizio, posto che, ai sensi dell’art. 10 dello statuto, il Rettore esercita funzioni d’indirizzo, di iniziativa e di coordinamento delle attività scientifica e didattiche e di responsabile del perseguimento delle finalità dell’ateneo, secondo criteri di qualità e nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza, trasparenza e promozione del merito”. Una volta stabiliti questi elementi, la Corte comunque rimanda il tutto al TAR.
Una questione scottante ancora per molti, e soprattutto per chi ha combattutto alacremente per la conquista dell’ermellino. “Per quel che mi riguarda – ha dichiarato il professor Maurizio Oliviero, ora a Boston per delle lezioni universitarie – le elezioni per il rettorato si sono concluse a ottobre 2013 e anche laddove ve ne fossero le condizioni, ora o in futuro, nessun ricorso sarà presentato da parte mia. Sono sempre stato convino che le elezioni non si vincono con i ricorsi ma con i voti degli elettori, i quali hanno scelto il legittimo vincitore. D’altronde se avessi voluto presentare ricorso lo avrei potuto fare già tempo fa. A maggior ragionecredo che mai come in questo momento la nostra università ha bisogno di un clima di serenità e del contributo di tutti. Io, di certo e con lealtà istituzionale, non farò macare il mio“. Anche gli altri candidati hanno comunque deciso di buttarsi dietro le spalle ogni tipo di riferimento a quell’esperienza: meglio pensare alla ricerca, ad attrarre studenti, all’offerta formativa. E come dargli torto?!
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