Mentre in casa Pd si litiga ed i socialisti provano a fare di Luciano Bacchetta il salvatore della patria del centrosinistra, nella galassia della sinistra qualcuno batte un colpo.
Il Comitato politico regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria si è riunito per analizzare i risultati delle elezioni europee e comunali ed iniziare una riflessione sulle prossime regionali.
Partendo dall’ammissione della sconfitta: “Il risultato della lista unitaria ‘La Sinistra’ è stato negativo anche nella nostra regione. In Umbria continua infatti ad affermarsi in maniera pesante la Lega che è riuscita ad attrarre su di sé gran parte dell’elettorato del centrodestra e del M5s”. Questo è avvenuto non solo alle elezioni europee, ma anche in diverse elezioni comunali“.
Quindi la valutazione sul Pd, che “continua ad arretrare non solo per le vicende sulla sanità, ma anche perché in un contesto di impoverimento generale dell’Umbria il governo regionale non ha saputo dare le risposte necessarie“.
“Noi – è l’analisi di Rifondazione – non siamo stati in grado di intercettare questo disagio. Del resto anche i risultati dei ballottaggi hanno certificato la fine di una storia. I consensi di massa alla Lega rappresentano un problema politico enorme. Noi vogliamo ripartire dai contenuti proprio perché la nostra regione vive una crisi senza precedenti. Il dramma occupazionale, sociale ed economico sta spingendo nella povertà larghe fasce della popolazione“.
“Il vero problema dell’Umbria è il lavoro” è l’analisi di Rifondazione comunista, che annuncia l’avvio di una serie di appuntamenti programmatici “cercando di ripartire dalle migliori esperienze territoriali che sono state e sono alternative all’intero quadro politico regionale e nazionale“.
Il Comitato politico regionale sarà di fatto convocato in modo permanente per lavorare ad una nuova proposta politica per l’Umbria. “Una proposta di sinistra, popolare, di cittadinanza, capace di essere inclusiva, larga e plurale. Questo è il nostro impegno: rimettere al centro i contenuti e costruire un nuovo sistema di alleanze“.