Il candidato di Fd'I, FI e Civica Castello illustra i punti principali del suo programma partendo dall'edificio abbandonato di piazza Garibaldi "Un punto da cui ripartire per far tornare a essere Castello capitale dell'Umbria"
Si è presentato ufficialmente alla città stamattina (13 settembre), davanti all’ex scuola Garibaldi, il candidato sindaco Andrea Lignani Marchesani. Un luogo non casuale – “simbolo del degrado locale” ha sottolineato – “che fa da contraltare alla piazza, anch’essa ‘ferita aperta’ della città per anni e tuttora ‘incompiuta’, dove ha aperto la campagna elettorale uno dei miei competitor”.
Davanti all’edificio abbandonato, già ex scuola elementare, ex sede di Polizia municipale e uffici comunali, oltre ai vari candidati della coalizione (Fd’I, FI e Castello Civica) erano presenti, tra gli altri, anche l’on. tifernate Catia Polidori, il senatore Francesco Zaffini e il capogruppo di Castello Civica Carlo Reali.
“Essere qui oggi davanti a questo edificio – ha esordito Lignani – è un atto di speranza, un punto da cui ripartire per far tornare ad essere Città di Castello capitale dell’Umbria. Da città all’avanguardia oggi si ritrova decaduta, isolata e con un gap infrastrutturale notevole rispetto ad altre realtà umbre. La nostra intenzione è fare entrare Castello dalla porta principale della regione, per avere ciò che merita, con sinergie forti con Marche e Toscana”.
Sulla ex scuola Garibaldi Lignani ha detto chiaramente che “verrà abbattuta. Dovrà esserci una nuova visione urbanistica della città e verificare se Piazza Burri sia davvero sostenibile. Ne parleremo con la Fondazione.
“Castello non ha nulla da invidiare a nessuno ma ha bisogno di un simbolo, un sindaco che sappia farsi valere al tavolo dell’Umbria. Basta pro consoli che dicano sempre ‘signor sì’. Una Castello più forte renderà più forte anche l’intera regione. Incontreremo tutti, al contrario di altri. Siamo ormai usciti dal secolo dell’ideologia. Non rinneghiamo la nostra storia ma guardiamo al futuro: non abbiamo problemi a parlare con nessuno, compreso il centrosinistra. Servono convergenze programmatiche per il bene della città“.
Questi i 5 punti principali del programma illustrato da Lignani Marchesani: si parte dalla riqualificazione di città e trasposto urbano, “con servizi per le fasce più deboli della popolazione tifernate, una necessità oggettiva visto anche l’invecchiamento della popolazione”, fino all’abbattimento delle barriere architettoniche “con una visione di prospettiva”.
Tra le priorità vi sono anche la digitalizzazione, “nel segno della chiarezza e dell’approfondimento in rete”, e la parificazione del territorio “per far tornare Città di Castello ai fasti di un tempo soprattutto a livello infrastrutturale ed economico”. Infine la sicurezza urbana: “I vigili urbani saranno armati previa idoneità e specifico concorso. Saranno anche loro parte attiva nella repressione del crimine insieme alle altre forze dell’ordine”.
Parlando di un ritorno alla “sobrietà politica” e “al rispetto del mestiere di sindaco, cercando di mettere fine soprattutto alla stagione delle minacce” Lignani ha dato spazio all’on Polidori, che ha rimarcato come la scelta “coraggiosa” del candidato sia anche “un messaggio di esperienza” mentre Zaffini ha parlato di “occasione ghiotta per cambiare rotta con una persona già esperta in questo campo, rispetto ad una che non sa dove mettere le mani…“