Pd col nodo Verini, nuovi equilibri nel centrodestra spostano lo scacchiere | Le speranze del terzo polo e del M5s
La definizione del quadro delle alleanze (l’ultima, quella tra Calenda e Renzi che ha portato alla nascita del cosiddetto terzo polo) e dei collegi da spartire spinge i partiti a compiere le ultime scelte, quelle dei nomi da candidare. Poche scelte, in realtà, vista la riduzione del numero dei parlamentari e gli esiti dei sondaggi che indicano i pochi posti che appaiono realmente contendibili.
Il centrodestra e le sfide all’uninominale…
Una situazione che costringe il centrodestra a lasciare ai margini (per non dire a piedi) alcuni tra coloro che ora siedono a Roma. Al di là del “peso” assegnato dai sondaggi, resta il patto che vede l’assegnazione a ognuna delle tre forze di un seggio all’uninominale in Umbria. Anche se rispetto alle previsioni iniziali, pare ci sarà un valzer delle caselle.
La candidatura nel collegio unico per il Senato, che inizialmente doveva andare alla Lega, dovrebbe essere assegnato a Forza Italia, che altrimenti rischia di restare fuori dai risultati del proporzionale. In quel caso la candidatura all’uninominale per Palazzo Madama, la più blindata, andrà a Raffaele Nevi, fedelissimo del numero due del partito, Antonio Tajani. La Lega passerebbe a contendersi il posto alla Camera nell’Umbria sud, con Valeria Alessandrelli, in lizza con Luca Briziarelli. Mentre per FdI Marco Squarta giocherebbe la sfida del Perugino.
Tre seggi, comunque, che i sondaggi danno saldamente in mano al centrodestra. Tanto più dopo la mancata creazione del cosiddetto campo largo nel centrosinistra. La decisione finale sulla spartizione tra i tre partiti, comunque, sarà decisa il 18 agosto.
La Lega
La Lega piazza il segretario Virginio Caparvi capolista alla Camera – altro posto considerato sicuro – dopo il quesito posto sull’età anagrafica (compie gli anni proprio il 25 settembre) per un eventuale passaggio al Senato. Nel caso in cui la spuntasse invece Briziarelli per il collegio uninominale, Alessandrini potrebbe piazzarsi in lista dopo di lui alla Camera o ritrovarsi capolista al Senato. Con quest’ultimo che offre qualche possibilità di successo, anche se remota, con due posti che si assegnano per il Senato in aggiunta a quello dell’uninominale.
Riccardo Augusto Marchetti viene schierato nelle Marche, dove Matteo Salvini lo ha indicato commissario del partito. Mentre Simone Pillon, come nelle precedenti elezioni, sarà candidato nel nord Italia. L’assessore Luca Coletto si mette a disposizione, senza scalpitare.
Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia punta a fare il pieno, accreditata in Umbria come primo partito. Cosa che potrebbe spingere anche Giorgia Meloni a candidarsi pure nel cuore verde d’Italia, anche per trainare ulteriormente l’elettorato. I capilista saranno i confermatissimi Franco Zaffini (Senato) ed Emanuele Prisco (Camera). Con Eleonora Pace che anche in chiave di riequilibrio territoriale dovrebbe piazzarsi al secondo posto del listino della Camera. Quello che FdI è convinto di incassare ai danni dal Pd. Per lei, comunque, in caso di mancata elezione è pronto il posto da presidente del Consiglio comunale al posto di Squarta, una volta fatte le valige per Roma. Con l’effetto domino nel partito di Giorgia Meloni che porterebbe Michela Sciurpa ad entrare a Palazzo Cesaroni. E un nome da indicare per la guida di Sviluppumbria, destinata a fondersi con Gepafin per dar vita alla super-agenzia economica. E magari, anche sulla base del risultato delle politiche, questo passaggio potrebbe preparare al rimpasto in Regione evocato da tempo ma sempre respinto dalla governatrice Tesei.
Forza Italia
In Forza Italia Fiammetta Modena e Catia Polidori dovrebbero essere capogruppo rispettivamente al Senato e alla Camera. Ma il posto buono, quello all’uninominale, è di Nevi. Per questo il partito locale ha fatto un tentativo per provare a piazzare il collega ternano in Sicilia.
Pd
Un po’ come sta tentando di fare il Pd con Walter Verini. Che in quanto terza carica nazionale del partito, è il ragionamento fatto dal segretario umbro Tommaso Bori, può essere candidato anche fuori dall’Umbria. A Roma scioglieranno il nodo entro il 14 agosto. Per quella data, infatti, Letta vuole annunciare le candidature.
Con Anna Ascani capolista alla Camera (sicura quindi di non dover provvedere al trasloco dalla sua abitazione romana), nel caso in cui Verini fosse piazzato fuori regione il Pd umbro propone alla guida della lista per il senato il segretario perugino Sauro Cristofani, l’equilibratore. Altrimenti chiamato a una candidatura di servizio all’uninominale alla Camera nel Perugino. Dove però Bori, raccolte le istanze dei territori, ha proposto di schierare il sindaco di Corciano Cristian Betti. Con il collega di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, al Senato, e Francesco De Rebotti per il collegio dell’Umbria sud alla Camera. Nel caso in cui i capilista fossero entrambi tifernati, Terni spinge per avere numero due per il Senato il proprio segretario, Pierluigi Spinelli. In quello che, nel gioco dei resti, potrebbe essere l’unico posto contendibile a Fratelli d’Italia.
L’alleanza con i verdi e con la sinistra, che in Umbria è frequentata da alcuni big, potrebbe anche indurre a dover cedere uno dei due posti per l’uninominale alla Camera.
Intanto sotto il simbolo di Impegno Civico il deputato Filippo Gallinella rilancia l’importanza di una partnership con gli amministratori locali. Per affrontare temi come le opere per la messa in sicurezza, rigenerazione urbana ed efficientamento energetico; servizi sociali ed educativi, servizi essenziali, la semplificazione e il riordino delle tasse locali, con un canone unico che abolisce la Tasi e altre micro-tasse. “Il metodo utilizzato, e che continueremo a utilizzare – annuncia – è quello già sperimentato con successo attuando il Patto per l’Export”.
Azione – Italia Viva
Calenda e Renzi spingono per raccogliere il massimo con il cosiddetto terzo polo. Voti che magari non basteranno per mandare qualcuno a Roma, ma che possono essere messi sul piatto della bilancia per future alleanze (anche alle regionali e nei Comuni) con quel centrosinistra dove a fare il centro è rimasto solo il Pd. Il segretario umbro di Azione Giacomo Leonelli, il senatore Leonardo Grimani e la senatrice renziana Nadia Ginetti sono arruolati per portare più acqua possibile.
Movimento 5 stelle
I pentastellati si preparano alla corsa solitaria passando per le Parlamentarie, le cui candidature si sono chiuse l’8 agosto. Emma Pavanelli e Tiziana Ciprini sono in cerca di conferme nel voto online che si terrà il 16 agosto. Che qualcuno vede come trampolino per avere una visibilità politica da giocare in futuro, magari in ambito locale, qualora dimostri di poter racimolare consensi.