Filippo Marini – già vicesindaco (poi dimissionario) della passata Giunta -, Marisa Angelini e Mario De Carolis: sono rispettivamente i nuovi primi cittadini di Poggiodomo, Monteleone di Spoleto e Cascia. Nei tre comuni della Valnerina al centro delle elezioni amministrative in questa tornata, infatti, si assiste in sostanza a tutte riconferme.
In attesa dei dati ufficiali, l’esito delle urne premia i sindaci uscenti di Cascia e Monteleone, con il primo – Mario De Carolis – che era a capo di una unica lista bipartisan e la seconda – Marisa Angelini – che è ora al terzo mandato. Mentre nel più piccolo comune dell’Umbria, appena 94 elettori, nonostante i veleni politici ed il commissariamento dell’ente nell’ottobre scorso, a vincere le elezioni amministrative è Filippo Marini, già vicesindaco dal 2019, che ha battuto alle urne Marina Amori, già candidata a sindaco tre anni fa. Una vittoria, quest’ultima, per appena 3 voti.
A Monteleone di Spoleto, su 497 elettori si sono recati alle urne in 405, l’81,49%. Appena 4 le schede bianche, 3 invece le nulle. Marisa Angelini, 67 anni, a capo della lista Paese è futuro, si conferma sindaco con 228 preferenze (57,29%). Francesco Pasquali, a capo di Aria nuova ripartiamo, si ferma al 42,71% (170 voti).
A Poggiodomo, come detto, il nuovo sindaco è stato eletto per soli 3 voti. Una situazione simile avvenne qualche anno fa a Preci. A guidare il più piccolo Comune dell’Umbria per i prossimi 5 anni, dunque, sarà Filippo Marini, 49 anni. Dei 94 aventi diritto al voto, si sono recati alle urne in 80 (85,11% dei voti). Una la scheda bianca, mentre i voti raccolti dalla lista Poggiodomo di tutti, con a capo Marini, sono stati 41 (51,9%), a fronte dei 38 di Marina Amori a capo della lista Crescere insieme (48,1%).
Nella città di Santa Rita la riconferma del sindaco uscente Mario De Carolis era scontata, visto che la sua lista – Patto per Cascia – era l’unica depositata in queste elezioni amministrative. Ma la decisione dei rappresentanti di varie forze politiche di correre insieme in una unica lista, considerando le difficoltà del territorio chiamato a gestire la ricostruzione post sisma del 2016, non è stata gradita da tutti i casciani. E così, su 2.483 elettori, alle urne si sono recati in 1.674 (il 67,42%). Circa un casciano su tre, insomma, ha preferito non votare probabilmente come forma di dissenso. Mentre altri hanno preferito andare comunque alle urne ma lasciare la scheda bianca o far sì che fosse nulla. Le schede bianche, infatti, sono 39, quelle nulle 53. Dunque 92 voti in tutto espressi in sostanza in dissenso rispetto all’unico candidato sindaco.
articolo in aggiornamento