Categorie: Foligno Politica

Elezioni comunali 2014: le forze di minoranza intorno a un tavolo per elaborare una strategia comune

Claudio Bianchini
Manca ormai meno di un anno alle prossime elezioni amministrative, quando Foligno sarà chiamata alle urne per scegliere un nuovo sindaco ed eleggere un nuovo consiglio comunale. E nella cosiddetta area moderata, le prime strategie elettorali, hanno si sono già cominciate a delineare da qualche settimana.

Forze di opposizione unite – “Per ora possiamo dire che tutte le forze di opposizione alla coalizione Mismetti, rappresentate in consiglio comunale, hanno avuto dei primi contatti interlocutori – spiega senza sbilanciarsi, lo stesso Cesaro – questo per verificare la possibilità di organizzare un fronte del cambiamento, non semplicemente alternativo alla sinistra, ma contro questo sistema di potere che si dimostra sempre più fallimentare”. Tradotto dal politichese, in termini giornalistici si potrebbe parlare di prove generali di larghe intese per un progetto politico che veda in coalizione Popolo della Libertà, Fratelli d’Italia e magari l’Udc con il supporto di espressioni civiche come le liste che hanno sostenuto le candidature di Daniele Mantucci e Stefania Filipponi.

Grande fronte del cambiamento – “Intanto sono soddisfatto perché non ci sono state preclusioni o veti preconcetti – precisa Cesaro – un clima positivo in cui spero si possa lavorare non tanto per ragionare per vedere se la cosa si possa fare, ma sul come poterla fare. Anche perché, mi sembra sia pensiero comune, che le vere novità sulle quali puntare per la vittoria siano l’unione ed una partenza in tempi rapidi. Ovviamente la porta resta aperta anche ai rappresentanti della Lega Nord e del La Destra così come ad eventuali nuove liste civiche.

Porte chiuse all'ex vicesindaco – Ma c’è un veto, almeno da parte di Fratelli d’Italia alla costituenda formazione dell’ex vicesindaco Massimiliano Romagnoli. “Non credo che chi è stato per otto anni amministratore di spicco di Foligno e quindi pienamente coinvolto nella gestione del potere – chiosa Cesaro – possa mettersi a capo di una formazione moderata e tantomeno alternativa”.

Le primarie? Sul programma – E le tanto invocate primarie? “Intanto sarebbe un successo stabilire entro l’anno regole e programmi condivisi da un fronte di cambiamento che sia il più ampio possibile – rileva – le primarie vanno fatte sulle idee per coinvolgere direttamente i cittadini. Questo è il primo vero obiettivo, poi non mancheranno certo persone all’altezza da poter individuare insieme”.