Contro la sinistra e il Pd, ma anche contro destra ritenuto troppo ‘morbido’ su temi come immigrazione e sociale. CasaPound annuncia di presentarsi alle amministrative di maggio con un proprio candidato sindaco per la città di Perugia.
“Saremo presenti alle prossime elezioni comunali con un nostro candidato – afferma Antonio Ribecco, responsabile cittadino di CasaPound – al di fuori degli schieramenti, pronti a sostenere e raccogliere consensi dei delusi da un centro destra in salsa moderata che se da una parte con la Lega fa suo uno slogan chiaro come prima gli italiani, dall’altro si appresta a candidare nelle liste civiche a sostegno del candidato sindaco ex esponenti del Partito democratico e assessori in carica come Edi Cicchi, l’assessore delle cooperative che hanno riempito Perugia di falsi profughi. Una Giunta, quella attuale che potremmo riassumere ‘del vorrei ma non posso’, tirata per la giacca dai moderati ogni qualvolta deve cambiare passo su immigrazione, irregolare e clandestini, come dimostra anche il noto caso del via del Favarone, dove invece di case popolari ci saranno case per un nuovo centro di accoglienza“.
“Siamo l’unico movimento che si batte in città per la chiusura e non il semplice ridimensionamento dei centri d’accoglienza – continua il responsabile di CPI – in una città che senza un’amministrazione forte sta scivolando nel baratro come 5 anni fa a comando Pd, con le morti per droga nei quartieri, con luoghi in preda al degrado in mano agli spacciatori per lo più tunisini e marocchini“.
“Per questo serve un cambio di passo che solo CasaPound Italia può dare, lo abbiamo dimostrato nelle amministrazioni umbre dove siamo presenti con i nostri consiglieri e i nostri programmi politici – conclude Ribecco – e siamo certi che i perugini ci daranno fiducia, in questi anni di presenza sul territorio ci hanno conosciuto durante le nostre raccolte alimentari per le famiglie italiane e nelle molteplici attività portate avanti nel sociale, con attività di volontariato e aiuto concreto per le famiglie italiane in difficoltà, evitando anche uno sfratto di una famiglia con figli malati di cui il Comune si era dimenticato“.