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Elezioni, Capitan Futuro Fora rompe gli indugi

Indicato da settimane come “Capitan Futuro”, cioè come l’alfiere a cui il centrosinistra nell’inedita forma ultra-allargata affiderà la sfida per ribaltare il pronostico delle elezioni, il presidente di Confcooperative Umbria, Andrea Fora, rompe gli indugi e pone le sue condizioni, tanto a quel Pd ancora impantanato nelle dispute interne, quanto ai civici dell’Umbria dei Territori, che hanno convocato per sabato 24 agosto a Todi la loro assemblea costituente, manifestando però una certa insofferenza verso uno schema che appare loro già deciso.


Elezioni, sabato 24 a Todi la Costituente dell’Umbria dei Territori


Tacitata (ma non sopita) l’ala sinistra del cosiddetto movimento dell’Umbria dei cittadini, radunata intorno al professor Luca Ferrucci, di fronte ai tentennamenti dei civici già presenti nei Consigli comunali e soprattutto ai ritardi in casa Pd (nelle intenzioni del commissario Verini la partita su programma, alleanze e candidature doveva chiudersi in una due giorni di fine luglio) Fora chiede certezze rispetto ai punti del manifesto firmato da oltre duecento sostenitori. Intorno al quale si ritrova il mondo della cooperazione, alcune associazioni di categoria, i cattolici, esponenti dem.


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Tessuta a quattro mani da Walter Verini e Marina Sereni, benedetta dal segretario Zingaretti, l’operazione di portare il Pd a sostegno del candidato Andrea Fora sta trovando comprensibili resistenze da parte di quei democratici che si sentono additati in Umbria come “impresentabili” a seguito dell’inchiesta sulla Sanitopoli perugina e scavalcati nella corsa ai (probabilmente pochi) scranni a Palazzo Cesaroni. Critiche, manifestate anche apertamente nelle due assemblee convocate dal commissario Verini, che rischiano di indebolire l’operazione, bollandola come targata, nella lite, Pd. Tanto che il professor Ferrucci ha voluto rispondere apertamente per respingere le accuse, a lui rivolte, di essere un portabandiere del “civismo camuffato”.


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A questo si aggiunge un temporeggiamento che rischia di sfibrare il candidato civico più ancora di quelle primarie di coalizione invocate da molti esponenti dem, non solo dalla cosiddetta maggioranza nell’Assemblea recentemente commissariata dal nazionale (procedura sulla quale sarà presentato ricorso) e respinte dal commissario Verini perché fonte di nuove lacerazioni.

Al momento il sostegno pieno all’operazione dei civici sta arrivando dalle Curie, insofferenti (nel segno della Chiesa di papa Francesco) verso l’oltranzismo leghista. Anche nel giorno del compatrono San Lorenzo il cardinale Bassetti ha messo in guardia nei confronti di populismi e politiche contrarie all’accoglienza degli immigrati. Nonostante alcuni contatti con gli ambienti politici cattolici perugini, al momento non sembra tuttavia che ci siano le condizioni per imbarcare anche formazioni in cui militano storici rappresentanti dell’area di centrodestra, che pure si sentono soffocare di fronte alla morsa della Lega.


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In tutto questo la corsa dei civici di Andrea Fora, che doveva partire con un basso profilo per poi mostrare uno scatto spinto dai consensi a mano a mano raccolti nella società civile, rischia di perdere energie nella canicola ferragostana. Dapprima perché la smania dell’ala sinistra ha costretto a scoprire anzitempo le carte, poi per le (del resto prevedibili) resistenze nella galassia dem (almeno tra coloro che non vogliono venire a patti con il commissario Verini). Fino ai mugugni dei civici dell’Umbria dei Territori, che non vogliono essere relegati ad un ruolo da comprimari, ma che rivendicano di essere, in sostanza, i più civici tra i civici. Ecco allora che il presidente di Confcooperative ha deciso di battere un colpo e di indicare le condizioni, tanto agli altri civici quanto ai partiti di centrosinistra.