Si terrà a novembre l’udienza preliminare che vede imputato il dirigente comunale ed ex comandante della polizia municipale di Spoleto Vincenzo Russo. Finito un anno e mezzo fa al centro di un’inchiesta penale relativa alle elezioni al Consorzio della Bonificazione umbra, avvenute nell’ottobre del 2014. Nel mirino erano finiti i voti espressi tramite delega e soprattutto le autenticazioni di queste ultime, apparse sin dal primo momento sospette perché troppo numerose. Tre i dipendenti comunali al centro dell’inchiesta, anche se per due di loro la posizione è stata archiviata.
Russo è accusato del reato di falso ideologico: secondo l’ipotesi accusatoria – che dovrà essere confermata o meno dal gip, chiamato a decidere su un suo proscioglimento o sul rinvio a giudizio e quindi sull’avvio del processo penale vero e proprio – avrebbe, nella sua funzione di pubblico ufficiale, come vicesegretario del Comune di Spoleto, autenticato decine di firme per le deleghe irregolarmente. Secondo le accuse 85 firme, infatti, non sarebbero state in realtà valide: 25 le persone che le avrebbero disconosciute come non proprie. Nei restanti casi, i deleganti avrebbero confermato di aver sottoscritto il documento, spiegando però di non averlo fatto davanti al dirigente comunale. Il quale ha sempre contestato le accuse mossegli, ritenendosi innocente.
L’udienza preliminare davanti al gip Caramico D’Auria, nei giorni scorsi, è stata subito rinviata per l’assenza dello stesso Russo, difeso dall’avvocato Feliziani. Per motivi di salute il legale ha chiesto ed ottenuto uno slittamento di alcuni mesi del procedimento per legittimo impedimento. In aula c’era anche l’avvocato Salvatore Finocchi, attraverso il quale il Comune si intende costituire parte civile (l’amministrazione comunale ha preferito non incaricare gli avvocati dell’ente, colleghi dello stesso Russo). Durante la prossima udienza dovrebbe costituirsi parte civile anche il Consorzio della Bonificazione umbra, ente che nella vicenda risulta parte offesa.
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Elezioni Bonifica, chiesto il processo per Vincenzo Russo