Nonostante il lavoro del pontiere Solinas e gli auspici di un’intesa manifestati dal candidato sindaco (ora ufficiale a tutti gli effetti) del centrosinistra, Giuliano Giubilei, la sinistra-sinistra andrà per la sua strada alle elezioni comunali di Perugia del maggio prossimo. Sette sigle, alla fine, pur con qualche tentennamento, hanno firmato il “patto politico” per essere alternativi ovviamente al centrodestra che punta a riconfermare Romizi, al nuovo polo a cinque stelle, ma soprattutto proprio al centrosinistra ed al suo candidato. Perché evidentemente, nonostante Giubilei ribadisca di avere le mani libere dai partiti e dai movimenti che lo sostengono, la sua candidatura, negli ambienti della sinistra radicale, viene giudicata in continuità con quanto fatto dal Pd, a livello locale e nazionale.
A siglare il “patto politico” per la nascita di un nuovo polo a sinistra sono Simona Fabbrizzi, segretaria provinciale di Sinistra Italiana, Oscar Monaco, segretario provinciale Rifondazione comunista, Silvia Ricci, Possibile Perugia, Francesco Tanzarella, Altra Europa Umbria, Fabio Sebastiani, segretario provinciale Pci, Luigino Ciotti, Sinistra Anticapitalista, Giuseppe Mattioli, La Sinistra Per Perugia.
“Perugia è una città senza governo e senza opposizione – spiegano – vittima di un declino economico e sociale e della perdita del suo ruolo storico nel contesto regionale. Per questo abbiamo deciso di sottoscrivere un patto tra forze politiche per costruire una coalizione di cittadinanza e popolare aperta alle migliori esperienze che animano il tessuto sociale cittadino e sostenuta da tutti coloro che si riconoscono nella tutela del bene comune, un progetto chiaramente alternativo tanto al centrodestra e al M5S quanto al centrosinistra“.
Giubilei contava di poter dialogare ancora con loro. Non tanto per il “peso” in termini di voti, quanto per dare l’idea di una città che si ribella all’impronta che il centrodestra ha voluto dare a questa città. Un po’ come, in modo inverso, quattro anni fa ci fu una crociata con assalti da destra e anche da sinistra per spodestare Boccali. Ma la pregiudiziale nei confronti del Pd per qualcuno era troppo forte per aprire anche solo uno spiraglio. Altri, per un po’. di hanno pensato. Gli ultimi ad apporre alla firma al “patto” sono stati i rappresentanti di Sinistra Italiana; la dissoluzione di LeU (nella foto la bandiera che ancora sventola nella sede di Ponte San Giovanni) ha tolto anche ogni eventuale imbarazzo di appartenenza politica: Mdp va con Giubilei, SI con i compagni della sinistra. Che ora devono mettersi al lavoro per cercare un candidato. Che dovrà vedersela con quelli che finora hanno eseguito la punzonatura per partecipare alla grande corsa verso Palazzo dei Priori: l’attuale sindaco Andrea Romizi, alfiere del centrodestra; il più accreditato sfidante, il giornalista Giuliano Giubilei, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra che si sta cercando di allargare il più possibile con l’immissione di forze fresche civiche; l’ex parlamentare Adriana Galgano, che stavolta ci riprova con Blu (Bella Libera Umbria); Marco Mandarini appoggiato da Verdi e Alternativa riformista; Carmine Camicia, che con Perugia con il cuore si è unito ai resti della Dc. E poi ci sarà naturalmente il candidato dei cinquestelle. Con altre opzioni civiche, di cui almeno una a destra e una a sinistra. Insomma, anche nel 2019 le elezioni a Perugia saranno una grande ammucchiata.