Dopo aver presentato i nuovi vertici che dovranno condurre il partito alla conquista dei Comuni al voto nel 2019 e della Regione nel 2020, la Lega punta al bersaglio grande, Palazzo dei Priori, e manda messaggi agli avversari e soprattutto agli alleati.
“Sì a Romizi – precisa il segretario della Lega Umbria on Virginio Caparvi – ma con dei paletti che riguardano eventuali accordi nazionali: dove c’è la Lega non c’è il Pd. E poi, una condivisione sui temi principali del programma elettorale: per noi sicurezza, immigrazione e ‘prima i perugini’, sono priorità imprescindibili. Crediamo che Romizi abbia amministrato bene anche se su alcuni temi ci aspettavamo il pugno più duro come nella gestione dell’ostello di Ponte Felcino“.
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Insomma, se a Roma il leader Salvini è costretto a governare con i cinquestelle, a Perugia e nel resto dell’Umbria l’alleanza può restare quella di centrodestra. Ma senza ampliamenti. Un messaggio che pare una risposta alle voci che danno Berlusconi pronto a valutare un accordo con Renzi. Non a caso, la senatrice azzurra Fiammetta Modena, perugina e tra gli artefici dell’operazione che ha portato Romizi a Palazzo dei Priori, da settimane continua a sgolarsi per dire che l’ipotesi di accordi con il Pd sono solo frutto di fantasia. E cita i messaggi del numero 2 di Forza Italia, Antonio Tajani.
Ma la Lega, o perché non si fida o perché mira ad indebolire ancora di più Forza Italia per cannibalizzarne i voti, mette le mani avanti e lancia avvertimenti. “Nei prossimi giorni – annuncia Caparvi – incontreremo il primo cittadino per un approccio formale, certi di poter portare, a Perugia, quel vento di cambiamento che tanto si respira anche a livello regionale“.
Basterà, dunque, solo fare il tagliando al centrodestra prima della corsa per Perugia 2019? Non proprio. “Ad oggi niente è scontato – avverte Caparvi – né tutti i giochi sono fatti: vogliamo sedere intorno ad un tavolo e parlare di programmi e idee per la Perugia che verrà”.
Durante il suo intervento il segretario regionale Virginio Caparvi non ha poi mancato di precisare che “ad oggi abbiamo respinto le richieste di alcuni amministratori e consiglieri di Palazzo dei Priori i quali hanno manifestato l’interesse ad entrare in Lega, ma riteniamo giusto che questa amministrazione vada a termine della consigliatura così com’è nata. Restiamo comunque disponibili – ha aggiunto – a qualsiasi tipo di confronto”. Insomma, la Lega non ha lanciato l’opa ostile alla maggioranza civico-centrodestra, ma non è escluso che possa avvenire se, dal tavolo, i rappresentanti verdi non si alzeranno soddisfatti.
A tessere le fila, in vista delle amministrative perugine, è stato disegnato il senatore Simone Pillon, che affiancherà il segretario cittadin,o Gianluca Drusian. Entrambi hanno ricordato l’importanza di essere una squadra senza succursali. “Romizi è un buon sindaco – ha precisato Pillon – ma noi siamo qui per costruire un percorso condiviso che può portare ad una via comune. Nessuno sposa qualcuno a scatola chiusa”. Drusian ha infine ricordato i numeri più che positivi di una sezione nata non molto tempo fa e che sta già registrando diversi consensi sull’intero territorio.
Non entrerà nelle vicende perugine la senatrice e sindaco di Montefalco Donatella Tesei, che pure è fresca di nomina come responsabile per il partito per le politiche 2019. E che soprattutto, in molti vedono già come la possibile candidata per la presidenza della Regione nel 2020.
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