Il sistema dei resti premia il Pd umbro, che pur superato nella regione dal Movimento 5 stelle, porta a Roma quattro parlamentari. “Ripescati”, dopo due giorni di incertezza, Walter Verini ed il sindaco di Sangemini, Leonardo Grimani.
Con tanto batticuore, visto il complesso sistema dei resti legato alle soglie di sbarramento ed ai “vasi comunicanti” all’interno della coalizione, a due giorni dal voto gli umbri sanno finalmente chi sono i loro nuovi rappresentanti in Parlamento.
Nel listino proporzionale il Pd (all’asciutto nelle sfide dell’uninominale), porta alla Camera Anna Ascani e appunto l’altro altotiberino Walter Verini. Inizialmente le proiezioni informali del partito lo davano “ripescato” grazie ai resti nazionali. Poi per spacciato. Fino al definitivo via libera ufficiale. Il capolista Matteo Renzi ha comunicato che sarà il senatore di Firenze, lasciando così il posto al sindaco di San Gemini Leonardo Grimaldi, che affiancherà Nadia Ginetti.
La Lega ha annunciato da subito i suoi quattro rappresentanti. Insieme ai vincitori delle sfide all’uninominale (Donatella Tesei per il Senato e Riccardo Marchetti per la Camera), partono per Roma Luca Briziarelli dal Trasimeno (direzione Palazzo Madama) ed il vice sindaco di Nocera Umbra Virginio Caparvi (Camera).
Forza Italia, insieme al trionfatore del collegio numero 3 (Terni-Spoleto) della Camera, Raffaele Nevi, si presenterà a Roma con le due capolista al Senato e alla Camera, rispettivamente Fiammetta Modena e la coordinatrice regionale Catia Polidori.
Fratelli d’Italia ha rischiato ed è stata premiata, con la doppia vittoria nel Perugino dei suoi alfieri, Emanuele Prisco, che stacca il biglietto per la Camera superando il segretario dem Leonelli, e Franco Zaffini, spinto al Senato da una valanga di voti anche nell’Alto Tevere del rivale Giulietti.
Il Movimento 5 stelle si ritrova partito di maggioranza relativa in Umbria, ma con tre parlamentari, tutti al secondo mandato: il senatore Stefano Lucidi ed i deputati Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella.
Quanto al risiko dei territori, Perugia sarà rappresentata dall’assessore comunale Emanuele Prisco (che a dispetto delle valutazioni fatte da alcuni colleghi in Giunta, sembra intenzionato a prestare la propria opera all’interno di Palazzo dei Priori), dall’azzurra Fiammetta Modena, dai pentastellati Ciprini e Gallinella (toscano di nascita), dalla corcianese Ginetti. E da Zaffini, cuore diviso a metà tra Spoleto e, appunto, Perugia.
Come metà spoletino e metà ternano, stavolta, è il pentastellato Lucidi. Ternano purosangue, invece, l’azzurro Raffaele Nevi. Della provincia di Terni anche Leonardo Grimaldi, nonostante nella sua Sangemini il centrosinistra non abbia certo brillato.
Fa la voce grossa anche l’Alto Tevere, con Riccardo Marchetti, Catia Polidori, Anna Ascani e Walter Verini. Il Trasimeno porta Briziarelli, il Folignate la montefalchese Tesei, la fascia appenninica Caparvi.
L’elezione di Raffaele Nevi porta Maria Rosi in Consiglio regionale. La sconfitta di Leonelli ferma invece la steffetta con Alessia Dorillo.