di Giulia Argenti
“Riteniamo che lo stabilimento abbia tutte le potenzialità per rinascere. ‘Rinascita’ è la parola chiave intorno alla quale ruoterà il nostro impegno per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti: avviare un programma globale di rivitalizzazione dell’area industriale di Narni” queste le parole di Michele Monachino, ad di Morex spa (società che ha rilevato dalla tedesca Sgl Carbon gli asset dello storico stabilimento di Narni lo scorso 28 gennaio) nel corso di un evento in cui il termine “rinascita” ha costituito un vero e proprio leitmotiv.
Si è tenuta infatti questa mattina a partire dalle 11.00, presso l’auditorium San Domenico di Narni, la presentazione pubblica della nuova società, attraverso un talk show condotto dal giornalista Rai Roberto Amen e a cui hanno preso parte oltre all’ad Monachino, l’economista Nicola Rossi, la presidente della Regione Catiuscia Marini, il presidente della provincia di Terni Leopoldo Di Girolamo e il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti.
“Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere lo stretto rapporto che si è creato a Narni tra industria e territorio” ha detto Monachino, nuova figura guida dello storico stabilimento Elettrocarbonium di Narni, sito tra i migliori per la produzione di elettrodi di grafite per la fusione dell’acciaio al forno elettrico industriale” – ha spiegato Monachino – tra i punti salienti del nuovo piano industriale per l’Elettrocarbonium figurano innanzitutto la ripresa graduale della produzione e della commercializzazione degli elettrodi di grafite a partire da luglio 2015 e il raggiungimento, nel corso del secondo semestre del 2016, dei medesimi livelli occupazionali del 2014. Altri obiettivi importanti sono l’ampliamento della gamma di prodotti attraverso una maggiore diversificazione della produzione, l’incremento dei livelli di automatizzazione dello stabilimento grazie alla produzione “in house” dei nippli (parti terminali degli elettrodi) prima acquistati all’estero e la riqualificazione dell’area di Narni mediante la creazione di due zone, l’una dedicata ad attività di tipo artigianali-industriali, l’altra al terziario e alla logistica.
“Parlando a nome di una squadra molto ampia e coesa che comprende Governo, Regione, istituzioni locali, organizzazioni sindacali e lavoratori, posso dire di essere molto orgogliosa di aver contribuito alla messa in campo di un’azione tutta italiana che dimostra, tra l’altro, che il ‘made in Italy’ non è solo moda, ma anche manifattura e siderurgia. È fondamentale puntare ad incoraggiare gli imprenditori italiani affinché investano nei siti nazionali” ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini che durante il suo intervento ha voluto ringraziare il vice Ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti per il ruolo svolto in prima persona nel corso della vertenza relativa al sito industriale di Narni. Ringraziamento questo che è stato rinnovato dal sindaco di Narni De Rebotti che si è detto, inoltre, molto lieto di aver ricevuto messaggi di incoraggiamento anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un intervento dello stesso De Vincenti era previsto nella presentazione di oggi. Non potendo, tuttavia, essere presente di persona poiché impegnato alla Camera dei Deputati, dove si sono tenute oggi le votazioni sul decreto legge relativo all’Ilva di Taranto, il vice Ministro ha inviato un video in cui ha espresso grande soddisfazione per l’accordo raggiunto tra Sgl Carbon e Morex spa sull’Elettrocarbonium. “Il fatto che un imprenditore come Monachino abbia scelto di scommettere su questo sito umbro è segno inequivocabile della qualità e della qualificazione che contraddistingue i lavoratori di Narni. Il Governo continuerà a seguire la vicenda di Narni per accompagnare e sostenere il processo di ripresa produttiva dell’Elettrocarbonium” ha concluso De Vincenti.
La situazione di Narni, comune le cui sorti sono legate a doppio filo a quelle del sito industriale ora controllato dalla Morex, non è un unicum in Umbria, come è noto, infatti la città di Terni costituisce un altro importante esempio dello stretto rapporto tra fabbrica e territorio. Un concetto questo su cui ha molto insistito il sindaco della città dell’acciaio Leopoldo Di Girolamo, affermando che Terni e Narni, essendo realtà territoriali molto simili, siano state “da sempre in grado di superare le rispettive municipalità e di sviluppare azioni e strategie comuni tali da ottimizzare i costi e sviluppare al meglio le potenzialità, il progetto ‘Smart Cities’ ne è un esempio”. “Il sistema industriale del nostro Paese” ha precisato inoltre Di Girolamo “è basato su due pilastri fondamentali, la chimica e la siderurgia, settori questi che secondo un certo filone culturale diffusosi in Italia dovrebbero essere affidati ai Paesi cosiddetti emergenti perchè troppo impattanti dal punto di vista ambientale. Contro questa idea Narni e Terni hanno fatto fronte comune, difendendo le loro posizioni storiche e il peculiare legame tra industria e territorio che le contraddistingue. Non bisogna dimenticare che il manifatturiero rimane in Italia il settore che produce più posto di lavoro.”
Nel chiudere l’incontro Roberto Amen ha voluto porre l’attenzione su due oggetti simbolo della giornata, una matita che contiene al suo interno una capsula di semi e la sirena dell’Elettrocarbonium. “Ad ognuno di voi è stata data una di queste matite che hanno al loro interno dei semi che se piantati germoglieranno, come speriamo che germogli e rinasca il sito industriale di Narni” ha spiegato Amen. Il giornalista ha poi attivato la sirena dello stabilimento come auspicio affinché tutti gli operai dello stabilimento, ora in mobilità, possano presto tornare sul posto di lavoro.