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Eletta la nuova segreteria regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria

Il Comitato politico regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria ha eletto i nuovi organismi dirigenti. Su proposta del Segretario Flamini è stato eletto all’unanimità come Presidente del Comitato Politico Regionale Rodolfo Graziani. Sempre all’unanimità e su proposta del segretario Flamini è stato eletto tesoriere regionale Federico Santi. La nuova segreteria regionale, proposta dal Segretario Flamini, è stata eletta all’unanimità e risulta così composta: Amedeo Babusci, movimenti e associazionismo, Chiara Buono, politiche di genere e diritti, Fabrizio Cerella, organizzazione, tesseramento e ufficio elettorale, Renato Costantini, ufficio di programma, Isabella Marchino, politiche della conoscenza, Emiliano Pampanelli, ambiente e beni comuni, Amelia Rossi, esteri, pace, cooperazione e comunicazione, Michele Vecchietti, lavoro e stato sociale. Invitati permanenti i segretari delle Federazioni di Perugia e Terni e i coordinatori provinciali dei Giovani Comunisti di Perugia e Terni.

Il Comitato Politico Regionale ha poi votato all’unanimità la Relazione del segretario Flamini che ha dichiarato: “Il governo Renzi continua a sferrare un attacco pesante nei confronti del mondo del lavoro, con l’approvazione del Jobs Act, l’abolizione dell’articolo 18 e l’allargamento della precarietà, il tutto senza una chiara opposizione di sinistra in Parlamento. Le politiche recessive messe in campo, a partire dalla legge di stabilità e dallo “sblocca Italia”, peggiorano il quadro attraverso i tagli alla spesa pubblica, allo stato sociale, alla sanità. Le ricadute dei provvedimenti del governo sull’Umbria sono drammatiche. Lo dimostrano i dati sulla disoccupazione, sulla precarietà, sull’allargamento delle povertà; lo dimostrano le vicende Ast, Merloni, Perugina e le 160 vertenze industriali aperte. Rifondazione lavora per l’unità a sinistra, una sinistra unitaria e plurale, autonoma ed alternativa che abbia come obiettivo la ricomposizione sul terreno della politica del blocco sociale del lavoro a partire dall’esperienza de L’Altra Europa. All’indomani della manifestazione del 25 ottobre, delle mobilitazioni della Fiom e dello sciopero sociale, lo sciopero generale del 12 dicembre è fondamentale per la riconquista dei nostri diritti e per proporre l’alternativa. In questo senso vogliamo contribuire alla piena riuscita dello sciopero generale del 12 dicembre stando nelle manifestazioni di Perugia e Terni, uno sciopero generale che parla all’Umbria in modo particolare. Parla del fatto che non sono più rinviabili il piano regionale del lavoro e l’apertura della vertenza Umbria con il governo”.