Eldo chiude i battenti a Perugia. 25 dipendenti senza lavoro - Tuttoggi.info

Eldo chiude i battenti a Perugia. 25 dipendenti senza lavoro

Redazione

Eldo chiude i battenti a Perugia. 25 dipendenti senza lavoro

Ven, 07/10/2011 - 13:37

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“Hanno chiuso all'improvviso, senza comunicare alcunché ai lavoratori che si sono trovati fuori dal negozio, privati del proprio lavoro e senza sapere nulla delle prospettive future”. E' questo il racconto dei rappresentanti sindacali dei lavoratori del megastore dell'elettronica Eldo riguardo la chiusura del punto vendita di Perugia, aperto solo due anni fa in via Settevalli.

Secondo Filcams Cgil, “vittime di questa situazione drammatica sono i 25 lavoratori del punto vendita Eldo di Perugia (23 dipendenti e tre lavoratori degli appalti), che hanno dovuto subire l'improvvisa decisione dell'azienda”.

La Eldo opera in tutto il territorio nazionale, con 38 punti vendita e 839 dipendenti, ma la chusura di Perugia va di pari passo con la cessazione dell'attività in alcuni altri punti vendita di Perugia.

Secondo quanto riferito dai sindacati, nel capoluogo umbro l'azienda aveva avviato già dal mese di luglio un confronto, per afrontare la crisi interna (i sindacati parlano di debiti per oltre 200 milioni di euro).

“Ma dopo una serie di incontri a Roma -scrive la Cgil-, anche al ministero per l'attivazione della cassa integrazione straordinaria e di quella in deroga per gli apprendisti, l'azienda è passata unilateralmente ai fatti cominciando a chiudere diversi punti vendita sul territorio”, tra cui, ieri, il punto vendita di Perugia.

“Abbiamo lavorato regolarmente fino a due giorni fa – ha detto Maria Gloria Marino, lavoratrice che con i suoi 31 anni è la più 'anziana' tra tutti i dipendenti del negozio di Perugia – perché nessuno ci aveva comunicato alcunché. Poi ieri mi chiamano e mi dicono che c'è la squadra di chiusura, con il capo area che rimandava a casa i miei colleghi di turno senza dare spiegazioni e chiarimenti, mentre i clienti continuavano a entrare. Una situazione paradossale”.

“A questo punto – osserva Marco Marcantonini, della segretaria provinciale della Filcams Cgil – dato che a causa di una gestione assolutamente disastrosa dell'azienda da parte della proprietà, la situazione è compromessa e le banche hanno chiuso i rubinetti, è fondamentale che le istituzioni nazionali e locali vengano a conoscenza prima di tutto di questa situazione, vigilino sul rispetto dei diritti dei lavoratori (in primo luogo per la cassa integrazione e il tfr) e si adoperino in ogni modo per accompagnare queste ragazze e questi ragazzi, tutti giovanissimi, verso una nuova occupazione”. (fda)

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