Chiesto all’ATER, oltre al massimo recupero degli alloggi non utilizzati da anni, un monitoraggio del fabbisogno abitativo nei vari Comuni
“Il piano industriale concordato due anni e mezzo fa fra Regione Umbria e ATER, su cui la Giunta ha dato direttive chiare ed obiettivi particolarmente sfidanti, sta producendo risultati di tutto rispetto”. Ad affermarlo l’assessore regionale alle Politiche della casa, Enrico Melasecche, che evidenzia alcuni dati: “Sono già disponibili ben 211 appartamenti da assegnare con la prossima serie di bandi, cui si aggiungono i 222 che saranno pronti entro il 2023 ed altri 158 nei due anni fino al 2025. Il tutto somma a circa 600 appartamenti che verranno assegnati con i bandi in via di predisposizione da parte dei Comuni, con una buona percentuale di appartamenti di medie dimensioni, tenuto conto che in passato sono rimasti inutilizzati vari miniappartamenti”.
“Soltanto le gare già predisposte da qualche settimana per riqualificare gli appartamenti da immettere nella offerta di edilizia residenziale sociale – prosegue l’assessore – ammontano a circa 110 milioni di euro, con una riqualificazione del patrimonio più obsoleto che non ha eguali nella storia della Regione. Gli investimenti giungeranno complessivamente ad oltre 300 milioni di euro entro il 2026 e andranno ad incrementare il patrimonio immobiliare in modo assolutamente rilevante, neanche minimamente confrontabile con i risultati dei decenni precedenti”.
“Abbiamo puntato in alto, molto in alto – rileva l’assessore -. Ho sollecitato personalmente i vertici dell’ATER e li ringrazio, unitamente a tutto il personale, a cominciare dal Servizio regionale Politiche per la casa e a tutti i professionisti che a vario titolo collaborano al progetto complessivo per portare a termine questa operazione, decisamente la più ambiziosa di prospettiva e di crescita nella storia dell’Azienda”.
“L’ho dichiarato al momento dell’insediamento della Giunta regionale come programma di legislatura – ricorda Melasecche – ed oggi cominciamo ad avere i primi importanti risultati, molti altri ne seguiranno. Non solo, alla collaborazione con ATER le cui linee strategiche abbiamo delineato ed affiancato, abbiamo abbinato – sottolinea – quella con il SUNIA e gli altri sindacati che rappresentano gli inquilini, anche per la determinazione della scala dei canoni abitativi che la normativa approvata dalla Giunta precedente, con l’applicazione secca dell’ISEE, stava portando a distorsioni inaccettabili”.
“E inoltre – aggiunge – abbiamo chiesto all’ATER, accanto al massimo recupero degli alloggi non utilizzati da anni, un monitoraggio preciso del fabbisogno abitativo nei vari Comuni che, unito ai dati della popolazione ed a quello degli alloggi già assegnati, ci consentirà di orientare fin dai prossimi mesi le politiche per la casa in tutti i territori dell’Umbria, in modo da dare risposte gradualmente più forti proprio dove la tensione abitativa è maggiore”.
“È questa una politica attenta – dichiara – che pone l’Umbria e la propria Azienda per l’Edilizia Residenziale pubblica, sicuramente ai vertici nazionali, mutatis mutandis, per dinamismo e prospettive, caratterizzando in questo modo un aiuto molto concreto a migliaia di famiglie che non sarebbero in grado di far fronte ad un livello di canoni di mercato decisamente più onerosi. Abbiamo anche tenuto in debita considerazione il bilancio dell’ATER che, sul fronte del corrente, con la morosità incolpevole che sta salendo in modo preoccupante, potrebbe subire conseguenze non indifferenti, a fronte viceversa di una patrimonializzazione invidiabile”.
Per l’assessore Melasecche è “da non sottovalutare la funzione svolta dalla Regione con ATER nel campo della urbanistica e rigenerazione urbana, che vede la Regione intervenire in modo significativo per recuperare un patrimonio delle periferie cittadine da troppi anni abbandonato a se stesso. I progetti Pinqua, il Programma innovativo per la qualità dell’abitare, cui abbiamo designato ATER quale braccio operativo regionale, rappresentano esempi virtuosi di questo specifico impegno con progetti coraggiosi – rimarca – come quelli del Comune di Perugia a Ponte San Giovanni, o con il progetto “Vivere l’Umbria” per il recupero di molte stazioni della FCU in vari Comuni, periferie ferroviarie abbandonate da anni di una dorsale ferroviaria che stiamo con grande impegno e fra non poche difficoltà rilanciando. Rigenerazione urbana – spiega – che vede anche a Perugia l’intervento sull’Ottagono e a Terni quello al Quartiere San Lucio come quello all’Ospedale, nella palazzina Ex Milizia, in seguito il progetto fallito delle Cellule staminali. Tutti recuperi socio-funzionali di assoluto rispetto”. “Il quadro generale delle Politiche della casa non consente di dormire sugli allori – conclude l’assessore Melasecche – ma di certo ci fa guardare con soddisfazione al presente e ai prossimi anni con moderata soddisfazione”.
Foto repertorio TO