Sono 18mila, secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale della Cgil, i lavoratori in Umbria che nel 2011 sono stati coinvolti dalla Cassa Integrazione, di cui 9mila a 0 ore.
E' piuttosto pesante stilato dall'Osservatorio del sindacato in Umbria, che evidenzia uno stato di salute del tessuto economico e aziendale tutt'altro che florido, sottolineando come l'imponente numero di lavoratori “a casa” a 0 ore nel 2011 “ha dovuto rinunciare a 7.976 euro netti di reddito”.
“Mentre nel 2012 -scrive l'Osservatorio- continua ad aumentare il numero delle aziende in crisi a consuntivo 2011 c’è una riduzione minima della CIG in Umbria, del 3,97% rispetto al 2010. Ma tutto questo non deve trarre in inganno perché significa che la crisi non si riduce ma si allarga, perché aumenta la disoccupazione e il fenomeno dei cosiddetti 'scoraggiati'”.
Nel commentare i dati, Mario Bravi e Gianfranco Fattorini, della segreteria regionale Cgil, parlano di una “crisi profonda del tessuto produttivo del nostro Paese e anche dell’Umbria, che è una crisi strutturale, incentrata sull’industria, che poi si è allargata ad altri settori a partire dal commercio”.
I numeri in dettaglio – In particolare, in Umbria nel 2011 il numero delle ore di cassa integrazione richieste e autorizzate è stato pari a 18.962.141, con un calo della CIGO del 10%, della CIGS del 10,7% e un aumento della cassa in deroga dello 0,75%.
Il numero dei lavoratori coinvolti dalla CIG è stato pari a 18.239 (in media). Di cui 3.702 in CIGO, 3.468 in CIGS e 11.063 in CIGD. Mentre per quanto riguarda i lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione a 0 ore questi sono stati mediamente 9.116, di cui 1.851 in CIGO, 1.734 in CIGS e 5.531 in CIGD. (fda)