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Economia Umbria, commercio e manifatturiero ancora giù/ Bene ordinativi estero

“Il quarto trimestre ha congedato un 2014 difficile e piuttosto controverso e ci consegna un 2015 accompagnato da alcuni segnali incoraggianti cui si contrappongono ancora situazioni di gravi difficoltà” , sostiene il presidente di Unioncamere Umbria, Giorgio Mencaroni che aggiunge “Malgrado le tensioni presenti in alcuni Paesi che in questi anni sono diventati decisamente importanti, le nostre imprese manifatturiere sono convinte di poter continuare a crescere sui mercati esteri, grazie alle buone prospettive verso i partner più tradizionali. Queste sono le premesse su cui si potranno costruire nei prossimi mesi più solide fondamenta della ripresa tanto attesa”.

Settore manifatturiero: i risultati del 4° trimestre 2014 e le previsioni per il 1° trimestre 2015. Nel 4° trimestre 2014 si registra ancora un calo della produzione manifatturiera (-2,3%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente nettamente più consistente della media nazionale (-0,7%);

Positivi risultati solo per l’industria meccanica e per quella elettrica ed elettronica;
Si interrompe la lunga serie di performance positive sul mercato estero;
Le previsioni per il 1° trimestre 2015 vedono prevalere di poco le aspettative di una ulteriore riduzione delle attività ma si registra un certo ottimismo per quanto riguarda gli ordinativi del mercato estero;
Nel 2014 più di un terzo delle imprese ha effettuato investimenti che nella metà dei casi sono stati superiori a quelli dell’anno precedente.

Settore commercio: Le vendite subiscono un’ennesima e consistente contrazione (-4,6%) nei confronti del 4° trim. 2013, un calo superiore a quello riscontrato a livello nazionale (-3,8%);
Tra gli imprenditori intervistati prevale un certo pessimismo anche per quanto riguarda le previsioni per il primo trimestre del 2015;
Circa l’evoluzione per il 2015 prevale nettamente la quota di coloro che si attendono uno sviluppo della propria attività e solo l’1% ipotizza il ritiro dal mercato;
Il 30% delle imprese commerciali intervistate ha effettuato investimenti nel corso del 2014 e tra queste un terzo li ha aumentati rispetto all’anno precedente;

Cruscotto statistico – 4° trimestre 2014. Nel 2014, la dimensione numerica del tessuto produttivo umbro rimane sostanzialmente uguale all’anno precedente, nonostante l’incremento sia delle procedure concorsuali che degli scioglimenti/liquidazione;
Nel 2014, le società di capitali umbre sono quasi il 21% del totale di quelle registrate e in aumento rispetto al passato;
Il Commercio si conferma il comparto più rilevante in termini di numerosità delle imprese operanti, seguito da Agricoltura, Costruzioni e Manifatturiero;
Aumenta del 2% il numero di unità locali operanti nella regione, di queste solo il 70% appartiene ad imprese della stessa regione. L’Umbria mostra una notevole capacità di attrarre attività produttive da altri territorio (almeno in termini di unità locali);
Anche per quanto riguarda le unità locali di imprese umbre, la proiezione extraregionale risulta piuttosto elevata;
Nel 2014, le imprese femminili registrate in Umbria sono il 25%, al di sopra del valore osservato in Italia;
Le imprese giovanili sono al 9,4%, meno diffuse di quanto lo siano a livello nazionale;
Sono, invece, all’8,3% le straniere in misura uguale a quanto osservato in Italia (8,8%);
Nel 2013, il valore della produzione e del valore aggiunto delle imprese umbre sono stati intorno al 25% dei corrispondenti valore medi in Italia ed intorno al 10% quelli della prima regione del Centro;
Il Manifatturiero è il primo comparto per valore della produzione e valore aggiunto (in entrambi i cas il 42% del totale), seguito dal Commercio. Quest’ultimo risulta, invece, dominante per quanto riguarda l’Ebit e l’utile. Al contrario, il Manifatturiero registra una perdita molto forte pari a circa il 2% del valore della produzione;
Nel 2013, le imprese in utile sono state il 55% del totale. Le imprese in utile hanno un valore della produzione medio triplo rispetto a quelle in perdita;
Nel 2013, i valori di ROI e ROE sono risultati molto modesti, e con un andamento diverso rispetto all’anno precedente: il ROI è leggermente aumentato, mentre il ROE è peggiorato fortemente. L’indice di indipendenza finanziaria si colloca su un basso 29%;
Nel 2013, il 2,9% dell’aggregato delle società di capitali, costituito da “grandi” e “medie”, ha realizzato il 68% sia del valore della produzione che dell’Ebit; per converso, le “micro” aziende, pur essendo numericamente l’87% del totale, realizzano solo il 13% del valore della produzione;
I dati INPS rilevati al 30 settembre 2014 e riferiti ad un campione che rappresenta il 72,5% delle imprese attive nella regione, mostra una diminuzione dell’occupazione dell’1,3% e dell’1,4% nel caso dei soli addetti “dipendenti”;
Questo andamento è confermato dall’analisi riferita sempre al terzo trimestre 2014, relativa all’andamento occupazionale in un campione costituito dalle stesse imprese nel 2014 e nel 2013. In questo caso, la diminuzione è stata dell’1% rispetto all’incremento dell’1,1% osservato a livello nazionale su un campione di circa 3,5 milioni di imprese;
L’andamento occupazione conferma la grave debolezza delle “micro” imprese tra le quali l’occupazione diminuisce del 3,7%. Anche le “grandi” hanno un andamento negativo (-1,3%). Al contrario, le “piccole” e ancor più le “medie” aziende hanno andamenti occupazionali positivi con incrementi rispettivamente del 2,3% e del 5,2%.

Nota metodologica
L’indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere, del commercio e dei servizi viene condotta trimestralmente da Unioncamere Umbria su un campione di circa 400 imprese utilizzando le tecniche CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing). Il campione d’indagine è sufficiente per garantire la significatività dei risultati per 8 specifici comparti del manifatturiero (Industrie alimentari; Industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature; Industrie del legno e del mobile; Industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche; Industrie dei metalli; Industrie elettriche ed elettroniche; Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto; Altre industrie) con riferimento a tre classi dimensionali (Imprese 2-9 addetti; Imprese 10-49 addetti; Imprese 50 addetti e oltre) e, solo come marginale di riga, per il settore dell’Artigianato manifatturiero. Con l’indagine si intendono misurare trimestralmente le variazioni tendenziali e congiunturali nonché l’andamento dei tre mesi successivi alla rilevazione dei principali indicatori economici per classe dimensionale d’impresa, per ripartizioni geografiche e per settori di attività. Per quanto riguarda il settore del Commercio, il campione dell’indagine (pari a circa 180 unità imprenditoriali) garantisce la significatività per tre settori di attività economica (Ipermercati, supermercati e grandi magazzini; Commercio al dettaglio di prodotti alimentari; Commercio al dettaglio di prodotti non alimentari).
Il Cruscotto statistico trae dagli archivi camerali informazioni di natura strutturale e congiunturale relative ai caratteri e alle condizioni delle imprese e fornisce, accanto ai dati statistici, una nota sintetica di analisi per consentire una lettura organica e continuativa nel tempo degli indicatori. Il Cruscotto contiene altresì una sezione dedicata ai dati di bilancio con analisi dei principali aggregati economici delle società di capitale e dei loro trend economico-produttivi.