Categorie: Economia & Lavoro Terni

ECONOMIA, “TERNI TRA PRESENTE E FUTURO, IPOTESI DI SVILUPPO” EVENTO PROMOSSO DAI “LIONS”. OSPITE D'ONORE STEFANO NERI: “AUSPICO UN RINASCIMENTO DELL'INDUSTRIA TERNANA”

Luca Biribanti

Grande successo per l'iniziativa dei “Lions” di Terni per l'incontro organizzato negli scorsi giorni sulla situazione e sul futuro economico della città, presso il centro congressi dell'Hotel Garden. Al tavolo della conferenza, coordinato da Fabrizio Fava, presidente Lions Terni e moderato dal delegato di TerniEnergia, Ricci, erano presenti autorevoli esponenti del mondo economico del territorio: il professor Sacchi, docente di Economia presso l'università di Perugia, il professor Aristide Paci, presidente provinciale dell'ordine dei medici, il presidente regionale della Confindustria Umbria, Umbro Bernardini e l'avvocato Stefano Neri, riconfermato proprio nei giorni scorsi presidente di TerniGreen, l'uomo del miracolo dell'industria di Nera Montoro che in pochi anni si è confermata come una delle realtà più produttive e in salute sul piano nazionale e modello di riferimento per tutto il mondo per la produzione di energia rinnovabile e del settore della green economy. Durante la cena che ha avuto luogo dopo la conferenza, i Lions hanno consegnato a Stefano Neri una targa di riconoscimento per essere stato eletto imprenditore dell'anno dalla giuria del premio “Ernst & Young l'imprenditore dell'anno, presieduta da Giampiero Cantoni, presidente della Fondazione Fiera Milano, con la seguente motivazione: “per l’eccellenza dei bilanci e delle performance di Borsa in termini di utili netti in valore assoluto, ricavi in valore assoluto, crescita di fatturato annuo e redditività e per aver messo a leva la grande tradizione industriale ternana con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dalle energie rinnovabili”. L'incontro è stato un interessante scambio di opinioni tra chi vive da vicino la realtà economica da diversi punti di vista, l'interpretazione dei dati statistici del professor Sacchi, la contingenza politica ed economica a cui è legata l'attività della Confindustria e chi cerca di fare impresa. Il professor Sacchi ha cercato di fare un quadro completo sulla situazione industriale di Terni, mettendo a frutto un sistema di diagnosi economica messa a punto dall'università di Harvard, applicando una serie di fattori che influenzano in modo determinante l'andamento economico delle varie aree. Ne è risultata una situazione abbastanza equilibrata, ma sono emersi alcuni limiti che non consentono all'impresa ternana di decollare come la carenza di infrastrutture e la mancanza di coraggio ad aprirsi verso mercati alternativi. Più legato all'hic et nunc l'intervento di Umbro Bernardini che ha contestato l'analisi del professor Sacchi “legata a numeri che ormai non ci sono più. La globalizzazione, le trasformazioni nel mondo avvengono così rapidamente che non è possibile basarsi su una serie di dati raccolti molto tempo fa. Quei numeri già non esistono più, le congiunture economiche e politiche non esistono più, bisogna guardare a quello che accade al momento, specialmente nella situazione in cui si trova oggi l'Italia, una crisi dalla quale sembra impossibile uscire. E i dati che vengono dall'Europa non sono incoraggianti, visto che la Germania e la Francia hanno riniziato a marciare spedite verso la ripresa, noi siamo legati al palo. Il futuro e totalmente incerto e in questo momento è più importante concentrarsi sulla contingenza che non sulla programmazione. Siamo la regione che cresce meno nel centro Italia, l'Italia e la nazione che cresce meno in Europa e l'Europa è l'area che cresce meno nel mondo dei paesi industrializzati. C'è il povero 'San Tremonti' che cerca di fare miracoli, ma la situazione è drammatica”. In mezzo a tanto catastrofismo per fortuna c'è un raggio di luce che illumina l'economia di Terni, quello portato da TerniEnergiae dal suo presidente, Stefano Neri: “Purtroppo in Italia abbiamo un sistema bancario adatto soltanto alle piccole e medie imprese, le grandi industrie hanno bisogno di ben altri numeri per sopravvivere. La politica dovrebbe avere un approccio più moderno nello schierarsi dalla parte di chi investe. Terni non può rinunciare alla sua vocazione naturale e industriale e deve lavorare sul presente senza dimenticare il passato, dovrebbe diventare una realtà come Bilbao o Sheffield. Rispetto ad altre reatlà abbiamo un vantaggio che possiamo sfruttare, abbiamo il know how e l'attitudine al lavoro industriale, queste sono le qualità che devono farci prevalere sulla concorrenza. Vanno valorizzate queste capacità e bisogna investire su un settore specifico che abbia un potenziale futuro industriale. La crescita dei servizi è insignificante rispetto a quello che potrebbe portare un fatturato industriale che non può prescindere dal capitale che è l'unico strumento attraverso il quale è possibile costruire un progetto. Senza finanza non esiste impresa. Terni non ha i capitali, ma ha gli strumenti per metterli a frutto ed è questa il modello che TerniResearch rappresenta”. Alla fine del suo intervento Stefano Neri anticipa un progetto che la società di Nera Montoro avrebbe in cantiere di cui ancora non si conoscono i dettagli, ma che dovrebbe prendere forma in questi giorni e potrebbe portare a quello che lo stesso Neri ha definito un “nuovo rinascimento dell'industria ternana”.

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