Un'idea di sviluppo per Foligno: di questo si parlerà oggi a Palazzo Trinci al convegno di presentazione degli studi realizzati dal Censis.Lo scopo è quello di mettere a disposizione della collettività uno strumento chiave per orientare le future azioni di “governance” e acquisire consapevolezze su identità e reali prospettive di sviluppo del territorio folignate. Un ambizioso progetto, che la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno ha tradotto in realtà, con la ricerca “Un'idea di sviluppo. Economia e scenari di crescita per Foligno e il suo territorio”. I risultati dello studio commissionato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, al Censis, saranno presentati ufficialmente con un convegno che si terrà questo pomeriggio alle ore 16.00 nella Sala delle Conferenze di Palazzo Trinci a Foligno. Parteciperanno al Convegno “Un'idea di sviluppo. Economia e scenari di crescita per Foligno e il suo territorio”: Il Dott. Alberto Cianetti, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, il Dott. Manlio Marini, Sindaco del Comune di Foligno; il Dott. Giuseppe Roma, Direttore Generale Fondazione Censis; Il Dott. Nando Mismetti, Vice Sindaco del Comune di Foligno; il Dott. Paolo Trenta, Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Foligno, l'Arch. Alfiero Moretti, Direttore Generale Comune di Foligno; il Prof. Giuseppe De Rita, Segretario Generale Fondazione Censis. Per tale occasione Franco Angeli editerà il volume della ricerca CENSIS le cui copie verranno distribuite in occasione del convegno.
Di seguito una analisi del rapporto.
Un preliminare studio intorno all'identità di Foligno rivela vantaggi e limiti della posizione di centralità che ha contribuito a farne il baricentro del sistema Umbria-Marche, nonché un fertile crocevia di scambi e contatti. Posizione strategica, che tuttavia ingloba un limite latente del territorio, la tendenza a ripiegarsi sul proprio geocentrismo rischiando di rimanere chiuso nello stereotipo della “terra di mezzo”. Per superare la “sindrome da terra di attraversamento” occorre, come sottolinea il Rapporto Censis, articolare la comunicazione del territorio intorno a quelle risorse interne e peculiari, che ne permettono l'identificazione immediata dall'esterno. Tra i principali elementi attorno a cui tessere la definizione d'identità, il Censis individua:
Muovendo da queste premesse, il Rapporto Censis traccia un interessante mappa di evoluzione per Foligno e il suo comprensorio, mappa che si delinea intorno alle seguenti linee guida:
1- il miglioramento della concertazione locale
Il dialogo integrato tra Amministrazione comunale e forze sociali per la definizione delle politiche territoriali, già da tempo trova un valido terreno di crescita nell'esperimento fornito dall'Area Vasta. E' quindi da incrementare la concertazione locale, focalizzando meglio gli obiettivi e contenendo: da una parte lo scetticismo delle amministrazioni locali, che spesso mettono in discussione la gestione unitaria dei servizi di pubblica utilità e le scelte sull'utilizzo del territorio in chiave turistica di conservazione ambientale; dall'altra parte l'atteggiamento della classe imprenditoriale, che guarda con distacco all'Area Vasta rischiando di farne un terreno di polemiche e scontri politici.
2- Il sostegno politico all'equilibrio demografico e alle sfide dell'integrazione
Dagli anni '90 ad oggi il Rapporto Censis registra un incremento demografico del 5,2%, che neppure il sisma del 1997 sembra aver frenato. Anche se il dato esprime un'incoraggiante dinamica di crescita, che permette alla città di affrancarsi dall'immagine di terra di mezzo; occorre individuare un efficace risposta politica all'esistenza di un gap generazionale che rischia di dilatarsi nel tempo. All'incremento demografico, contrassegnato da un elevato tasso di vecchiaia non sembra corrispondere; infatti un contesto giovanile adeguato e risulta sempre più difficile reperire giovani disposti a sostenere un modello di crescita all'interno del tessuto d'impresa. Ulteriore contraddizione, evidenziata dall'indagine, è la mancanza di un valido percorso di integrazione, che sappia gestire la sfida offerta dall'aumento delle presenze straniere individuando in essa una risorsa essenziale per contenere le criticità della demografia locale.
3-l'implementazione del valore logistico di cui il territorio dispone
Nel quadro complessivo di promozione del territorio diventa necessario investire nel potere logistico di Foligno, attraverso il completamento di due importanti infrastrutture: il Quadrilatero Marche-Umbria e il centro intermodale di scambio della Piastra Logistica.
Il Quadrilatero, con vertici nelle città di Foligno, Perugia, Ancona e Civitanova Marche è un sistema di penetrazione orizzontale dell'Umbria e delle Marche di grande rilevanza strategica, che ha la sua chiave di volta nel completamento della SS 76 e SS 77. Tale intervento di completamento, come sottolineato dal Rapporto Censis, contribuirà alla creazione di uno strumento complesso, un sistema di interrelazioni tra territori diversi di elevato valore ambientale e produttivo. Il Quadrilatero potrebbe attivare un circuito tra poli produttivi diversi già esistenti o in fase di realizzazione, in una prospettiva di Area Vasta multispecializzata e velocemente percorribile; ed in tal modo sopperire alla mancanza di un accesso immediato di Foligno all'asse autostradale. Altrettanto importante appare il completamento della Piastra Logistica, previsto per il 2008. La Piastra si sostanzierà in un centro intermodale finalizzato allo scambio di merci, ma anche all'insediamento di stabilimenti produttivi prevalentemente operanti nell'ambito delle lavorazioni e trasformazioni alimentari.
La realizzazione di queste due realtà è un primo passo importante per inserire Foligno in un circuito territoriale ed economico percorso da flussi e da sistemi di impresa in forte crescita. Il tutto in una filosofia che la città a sfruttare la propria locazione per attivare valore, per passare dall'essere punto di snodo cruciale all'essere nodo qualificante della rete di flussi da cui è attraversato.
4- la crescita del valore d'impresa tra innovazione e conoscenza
Quello che ad una prima e sommaria analisi appare come un tessuto produttivo “molle”, privo di struttura e forma, caratterizzato da una vasta costellazione di piccole imprese, di impronta artigiana, che lavorano nei comparti agricoli, nel commercio e nell'industria spesso con scarsa visibilità dall'esterno; ha in realtà una fisionomia molto più complessa. L'indagine condotta dal Censis fotografa, infatti, un sistema d'impresa efficiente con numerosi elementi di eccellenza, fortemente agganciato alla dimensione locale, ma anche capace di guardare ad un orizzonte di mercato molto più ampio.
L'economia del folignate aderisce ad un modello di organizzazione di seconda generazione, connotato da interessanti elementi di originalità, come la focalizzazione sull'alta tecnologia e la messa in comune, fra imprese, dei percorsi di ricerca e innovazione. La piccola impresa è il perno di questo paradigma economico che ingloba nel processo produttivo livelli di qualità sempre più alti. Diventa importante quindi, crescere il valore d'impresa alla luce di alcune tendenze già presenti e attive nel territorio, come: l'orientamento dell'agricoltura verso produzioni di qualità e di nicchia e la relativa tendenza a fare dell'agricoltura di qualità un elemento chiave attorno a cui strutturare il richiamo turistico, mediante il circuito degli agriturismi e dell'ospitalità di eccellenza nei piccoli borghi e la presenza di settore terziario particolarmente forte che conta oltre 2000 esercizi commerciali. Allo stesso tempo occorre sostenere e promuovere la brillante fisionomia di un sistema manifatturiero che è tessera chiave del sistema produttivo folignate e che appare contraddistinto da caratteri di originalità e forza, come la presenza di un impianto piramidale e a rete che innerva una larga parte del sistema manifatturiero folignate e la propensione ad attivare processi produttivi ad alto contenuto innovativo da parte di un solido nucleo di aziende che acquistano così un importante ruolo di leadership a livello locale.
5) la riorganizzazione della tessitura urbana
Lo sviluppo solido e duraturo del contesto folignate non può prescindere dalla possibilità di rendere Foligno città catalizzatore della crescita del comprensorio. In questa chiave è necessario riconfigurare ruolo e funzioni della città facendone una “vetrina dell'Umbria”, un polo di eccellenze. Il progetto ha un ampio margine di fattibilità perché la città possiede tutte le risorse necessarie per diventare un luogo dell'accoglienza, un centro da cui si dipanano circuiti culturali, circuiti dell'enogastronomia di qualità e circuiti verdi. Per raggiungere questo obiettivo si rivelano necessari una serie di piccoli interventi che non implicano rivolgimenti radicali, quanto piuttosto migliorie alle strutture già esistenti. La rivitalizzazione delle piazze, l'attivazione di strade tematiche, la progettazione di un centro commerciale naturale, possono diventare la cifra della riqualificazione urbana.
L'indagine condotta dal Censis, nel suo approccio scientifico ed esaustivo, esprime da parte della Fondazione Cassa Risparmio di Foligno la volontà di agire concretamente e consapevolmente per conferire alla città e al territorio un'identità più precisa che consenta di catturare e mantenere valore sul territorio. In questa prospettiva la Fondazione intende ricoprire un ruolo fattivo, invitando anche le altre realtà, istituzioni, amministrazioni, imprese, associazioni di categoria a progettare insieme il nuovo volto della città e del territorio.