Dati e numeri per fare un bilancio di quella che è la situazione attuale del ciclo dei rifiuti in Umbria, ma anche per tracciare prospettive future. Dal secondo Ecoforum sull’economia circolare dei rifiuti di Perugia (promosso da Legambiente Umbria in collaborazione con Arpa Umbria) arriva la fotografia della nostra regione. L’Umbria migliora la quantità di rifiuto che viene effettivamente differenziato.
Il 2017 è stato l’anno in cui uno dei due capoluoghi di provincia, Terni, ha finalmente potuto beneficiare dell’estensione e della completa implementazione di un modello di raccolta dei rifiuti integralmente basato sul porta a porta domiciliare, uniformandosi agli altri comuni della provincia, raccolti nel sub-ambito 4, che tale passaggio avevano già realizzato nel 2016.
Negli altri ambiti invece solo nel 2017 si è iniziato a programmare e in pochi casi a implementare modelli di raccolta più efficaci, iniziando a rimediare alle storture gestionali e comunicative che avevano avuto in passato, come esempio supremo di corto circuito, l’indicazione di conferire pannolini e pannoloni di plastica nella raccolta dell’organico. Finalmente a Perugia e in diversi comuni gestiti dal consorzio GEST nel 2018 è iniziata l’estensione del modello di raccolta porta a porta e nella stessa direzione ha iniziato ad andare anche il Comune di Foligno che ha come gestore VUS.
MA VENIAMO ALL’INDICE DI RICICLO: l’indice di riciclo regionale raggiunge il 56% nel 2017. Nel 2016 l’indice di riciclo era fermo al 46%. Il Sub ambito 4 (ternano) è il più efficiente e virtuoso con una percentuale del 67%. L’indice è molto importante perché calcola il rapporto tra la quantità di rifiuti avviati a riciclo al netto degli scarti di processo rispetto al totale della quantità prodotta.
Ad aprire i lavori è intervenuto Urbano Barelli, vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Perugia che ha comunicato il dato più aggiornato nel capoluogo regionale: “Nel mese di novembre a Perugia abbiamo raggiunto il 70% di raccolta differenziata. Obiettivo 74% nel 2019”.
Stefano Tirinzi di ASM Terni ha parlato della infrastrutturazione necessaria per avviare la tariffa puntuale dei rifiuti e la VUS di Foligno ha presentato il caso delle macerie post-sisma in Umbria con gli interventi di Moreno Marionni e Enrico Lattanzi. Gli appalti verdi come leva di sviluppo per il settore della bioeconomia è stato il tema successivo, con Nicola Papi Sviluppumbria e ancora Enrico Fontana di Legambiente.
La giornata si è conclusa con la presentazione di piccoli e grandi progetti e buone pratiche di cura del territorio, gestione sostenibile degli eventi, riduzione dei rifiuti plastici lotta allo spreco alimentare con interventi di Francesco Angelini, Nicoletta Gasbarrone, Gianni Di Mattia, Stefano Troiani, Paolo Riellini e la consigliera regionale Carla Casciari. La conclusione dei lavori è stata affidata ad Alessandra Paciotto, presidente di Legambiente Umbria.
I dati complessivi ci dicono che nella nostra Regione la produzione di rifiuti urbani (RU) nel 2017 è stata di 452.245 tonnellate, di cui 279.540 tonnellate raccolte in modo differenziato. La produzione complessiva risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente di 19.220 tonnellate e la raccolta differenziata ha quindi raggiunto la percentuale del 61,8% con un aumento rispetto all’anno precedente del 4,1%.
Osservando i dati pro capite si nota che la produzione media regionale nel 2017 è scesa a 477 kg/ab, minore di 19 kg/ab rispetto all’anno precedente. Nell’ambito ternano ogni cittadino produce mediamente 126 kg di rifiuti indifferenziati, mentre un cittadino del folignate-spoletino ne produce il doppio, 253 kg.
Poco meglio dei folignati fanno i cittadini dell’Alto Tevere con 201 kg e quelli del perugino con 180 kg che è poi molto vicino alla media regionale di 182 kg. È una caratteristica di gran parte dei comuni del sub-ambito folignate-spoletino l’elevata produzione di rifiuti non differenziati.
In particolare, tra i comuni con gestore della raccolta VUS, ben 15 hanno una produzione pro capite superiore a 250 kg/abitante. Caratteristica dei comuni dell’area del sub-ambito ternano è invece la bassa produzione di rifiuti non differenziati associata a raccolte differenziate pro capite medio-alte.