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ECCO I CANDIDATI ALLA SUCCESSIONE DI BRUNINI

Troppo presto per pensare alle prossime elezioni amministrative? Non si direbbe proprio, stando a certi rumors che oramai son di casa nelle segreterie politiche cittadine e non solo. Certo, alla fine del mandato di Massimo Brunini (eletto il 13 giugno 2004) mancano ancora, poco più, poco meno, 623 giorni, ovvero 1 anno 8 mesi e 18 giorni: non proprio pochi per pensare che centro destra e centro sinistra possano già trovare un accordo sui rispettivi candidati. C’è tempo, insomma, ma è anche vero che chi prima arriva, meglio alloggia. Al centro sinistra resta l’onere di confermare il trionfo elettorale di tre anni fa quando il candidato della Cdl Franco Zaffini rimediò una sonora batosta (anche in virtù di una parte del proprio elettorato che gli preferì, nel segreto dell’urna, il diessino Brunini). Difficile pensare che da qui al 2009 si possa trovare un accordo con la sinistra più radicale, quella che fa capo ad Aurelio Fabiani fuoriuscito da Rifondazione grazie anche al sostegno di dirigenti e iscriti alla RdB. Il partito di Bertinotti, a Spoleto, si sta comunque ricomponendo come dimostra anche la recentissima inaugurazione della nuova sezione intitolata alla figura del compianto sindaco Pietro Conti. Un evento al quale non è voluto mancare il segretario generale della Cgil provinciale Mario Bravi, la cui presenza la dice lunga su quanto sia precaria l’armonia all’interno del sindacato (non succedeva neanche ai tempi di Craxi e Berlinguer che un segretario delal cgil andasse ad inaugurare la sezione di un partito). Fra le prime adesioni in Prc non figurano nomi di spicco, ad eccezione del figlio dell’indimenticato primo cittadino, ma il segretaro Stefano Vinti si dice convinto di potersi presentare alle urne con una lista agguerrita. Il prossimo candidato dunque avrà l’obbligo di coniugare esigenze ed interessi di tutta quell’area che va dal centro fino ai Comunisti Italiani (di Duccio Alberti, Giampiero Calabresi e dell'onorevole Katia Bellillo) e a Rifondazione appunto. Ai partiti invece il dovere di trovare la figura ideale, quella per intenderci capace di evitare l’onda dei recenti….Vaffanculo, anche se non è assolutamente certo che il movimento di Grillo regga fino al 2009. L’esperienza di Tangentopoli ha infatti insegnato, se ce n’era bisogno, da un parte, che la politica è capace di riciclarsi e mutar fisionomia; dall’altra, che gli italiani sono fin troppo bravi a dimenticare e a far l'abitudine ad ogni aberrazione. Insomma occorre un volto nuovo, pulito, esente da pastoie, lacci e laccetti e con una grande capacità amministrativa. La sola ‘giovane età’ potrebbe non bastare. Spoleto, almeno su questo, non ha nulla da recriminare, visto che gli ultimi sindaci sono stati tutti eletti nel fior fiore degli anni. Ma non è bastato se continua ad incombere sulla città un certo arretramento e un profondo disagio socio-economico. Ma veniamo ai candidati.

In casa diesse si vive un pò maluccio la necessità di lasciare il passo ad un candidato della Margherita – anche in virtù del patto siglato tre anni fa – e c’è già chi tenta di mischiare le carte con la nascita del nuovo Partito Democratico. L’idea di puntare a volti nuovi della politica farebbe venir meno l’ipotesi del senatore Pierluigi Castellani (69 anni) che però – raggiunta la pensione di parlamentare, dirigente scolastico e consigliere regionale – non disdegnerebbe, stando ai soliti boatos, una poltrona al vertice di uno dei due istituti bancari cittadini. Scartata l’ipotesi di Patrizia Cristofori (destinata a tentare la strada per il consiglio provinciale) restano due nomi: Giovanni Maria Castellana (che di anni ne ha 61), già vice sindaco e attuale presidente del consiglio comunale, e Daniele Benedetti (36 anni compiuti giovedì scorso), l’attuale vice sindaco. E’ su quest’ultimo che si è posta l’attenzione dell’onorevole Giampiero Bocci, l’uomo dal quale dipendono le sorti di tutti i margheritini. Non ne vuol invece sapere Dario Pompili, presidente della Fondazione CaRiSpo, anche se continuamente sollecitato ad una rentreè in politica. Nei diesse però, come anticipato, c’è chi non dispera. L’ipotesi sul post Brunini passa per i nomi di Giancarlo Cintioli (58 anni), il politico che è riuscito nell’impresa di riportare Spoleto ad esser presente in consiglio regionale, e del rampante Roberto Loretoni (38). Sul primo però pesa il procedimento per la cava di Poreta, ancora tutto da chiarire nelle aule del tribunale di Spoleto. Lo Sdi rimane in attesa di schiarirsi le idee e di trovare un accordo fra le due fazioni, la prima che fa capo all’asse Stella-Tulipani-Alleori, l’altra a Lisci-Colangeli-Gubbiotti. IL garofano intanto rischia di perdere tutti i suoi petali, complice anche una certa inerzia (politica) della segretria regionale e del potente assessore regionale Silvano Rometti che non sono ancora riusciti a risolvere l’affaire spoletino. Difficile pensare ad una candidatura dello Sdi, comunque legata, presumibilmente, solo ai due personaggi di spicco; Luciano Lisci (64) e Gilberto Stella (59). Per uno dei due potrebbe affacciarsi l’ipotesi di una vicesindacatura

Neanche il centro destra ha ancora le idee chiare. Forza Italia non ha grandi nomi da spendere, anche se di recente trapela che Ada Urbani nasconda un asso nella manica. La presenza però sempre più massiccia di Giancarlo Mercatelli (71) agli incontri degli azzurri – capace con la propria esperienza di insidiare l’immagine di Giacomo Accardi e Maurizio Hanke e forte di una forte amicizia con l’onorevole Luciano Rossi – potrebbe far pensare ad un rilancio dell’ex sindaco di Spoleto. In Alleanza Nazionale invece regna il riserbo più assoluto anche se da più parti, ivi compreso un discreto numero di imprenditori, si starebbe ragionando sul nome del capogruppo comunale e vice presidente del consiglioprovinciale Giampiero Panfili (50), l’uomo che ha dimostrato di piacere anche alla rossa Alta Marroggia. Anche alle ultime elezioni per la Provincia,. Il suo elettorato però lo vorrebbe in Regione ed è inevitabile che una simile candidatura dovrà passare per un accordo con Zaffini (che secondo i bene informati sarebbe già stato siglato e benedetto), che da un po’ di tempo appare scatenatissimo nel seguire le vicende della città del festival. Anche Panfili, come Cintioli, dovrebbe però prima attendere l’esito di un procedimento per presentarsi così alle urne senza la possibilità di dar sponda agli avversari politici. Sempre presente sul tavolo l’ipotesi del professor Learco Saporito (che il 17 ottobre prossimo compirà 71 anni), uomo della vecchia guardia e di grande esperienza amministrativa. Ma per il senatore anneista potrebbe valere lo stesso discorso fatto per tutti quei politici che ormai sono da troppi anni sulla cresta dell’onda. Ne avrà invece 63 di anni, nel 2009, l’onorevole Domenico Benedetti Valentini che però non si è finora mai dimostrato interessato a questa esperienza politica.

L’Udc potrebbe essere invece l’unico partito a rispettare le quote rosa, dal momento che l’unico nome su cui puntare è quello della sempre attenta Pina Silvestri (59).

E le liste civiche? Per il momento non ve n’è traccia, ad eccezione di quella di Mercatelli che, dicevamo, potrebbe entrare definitivamente in Forza Italia. Alcune notizie delle ultime settimane fanno però pensare al possibile avvio di un nuovo movimento cittadino, o meglio del rilancio di quello che già nel 1999 (la lista si chiamava Città Libera) portò in consiglio comunale il professor Fabrizio Cardarelli (50) attuale presidente della Credito e Servizi, nominato pochi giorni fa alla guida alla Olio Monini Volley. I bene informati giurano che Cardarelli potrebbe tornare sulla scena politica lasciando l’incarico bancario e andando così a ricompattare una parte della società civile che non si riconosce più nei partiti. Intorno a Cardarelli – che nel ’99 prese 2.400 voti, pari al 10,59% (la lista ne ottenne 2.139 – 9,76%) – già si ritrovarono nomi illustri dell’imprenditoria (da Maria Flora Monini a Luigino Santirosi, Andrea Rotini, etc.) e della società spoletina. Della partita potrebbe far parte, in estrema ratio, anche Carlo Calandri, il presidente del STL, alle prese con la procedura di incompatibilità mossagli di recente dal consiglio comunale. Il consigliere della Margherita ha ricevuto ieri l’altro la notifica dell’avvio del procedimento di verifica della sua carica di consigliere comunale, sul quale lo stesso politico non sembra intenzionato a voler presentare le proprie “controdeduzioni”. Lasciando così alla stessa assemblea cittadina l’eventuale decisione di farlo decadere. Una decisione che darebbe il via libera al’ingresso di Gianfranco Lipparelli, l’uomo temutissimo dalla Giunta per la sua ormai nota avversità alla linea di Brunini.

Una lista civica però potrebbe arrivare anche da sinistra, magari guidata dal presidente del City Forum Sergio Grifoni (51), che al momento non sembra poter contare molto sull’appoggio delle segreterie di partito.

Questa è al momento la situazione che la politica cittadina può al momento offrire. Sembra da scartare l’ipotesi di una crisi di governo, annunciata da più parti, anche in casa diesse. In soccorso di Brunini sono pronti ad arrivare anche i dissidenti Lisci e Colangeli anche se la loro disponibilità è vincolata alla “piena attuazione del programma con il quale si è presentata la coalizione”. Brunini dunque si avvia ad entrare nel guinness dei primati quale sindaco più votato ed in carica della storia di Spoleto. Lui almeno può dormir sonni tranquilli. Almeno per il momento.

(Carlo Ceraso)