Una buona e una cattiva notizia per gli automobilisti umbri che fanno su e giù per la E45. La buona notizia è che entro il 2020 tutta l’arteria stradale che unisce Orte a Ravenna, attraversando l’Umbria da Terni a Perugia sino all’Alta Valle del Tevere, saranno eseguiti lavori di manutenzione, rifacimento del manto stradale e messa in sicurezza delle gallerie per un importo complessivo di un miliardo e 600 milioni di euro. Più della metà di questa cifra (circa 850 milioni) riguarda il tratto umbro. Che quindi – e questa è la brutta notizia – sarà piena di cantieri che costringeranno a marciare a una sola corsia. Ma se questo è il prezzo per evitare la gimkana tra le buche…
Sul perché, poi, ci siano le buche, è evidente quanto ammesso dai responsabili dell’Anas, in audizione in Regione su richiesta del consigliere Giacomo Leonelli: su questa strada, finora, si è speso troppo poco. E forse si è speso anche male, aggiungiamo. Poco è sicuro, basti pensare che, ad esempio, nell’anno 2015 gli investimenti su tutto il tratto sono stati di soli 7 milioni.
Ma c’è anche un problema tecnico. L’Anas è infatti autorizzata ad effettuare soltanto gli interventi di ordinaria amministrazione; tappare le buche, per capirci. Solo che, in una strada molto utilizzata dai mezzi pesanti che da Roma si dirigono verso l’Adriatico e l’est Europa, gli strati sottostanti al tappeto franano e quindi l’asfalto cede e si creano le buche. Insomma, l’Anas può somministrare aspirine, ma non può chiamare qualcuno per riparare la finestra che ci fa prendere le polmoniti.
Il pedaggio
Ed a proposito di mezzi pesanti, i camionisti in transito in Umbria possono stare tranquilli: il “pedaggio selettivo” (free flow) proposto in Consiglio comunale non verrà per ora introdotto. E’ infatti tecnicamente possibile, ma occorre rivedere la normativa nazionale. Dunque, tutto resterà a lungo così com’è.