di Mario Mancini
Profondo dolore ha suscitato la notizia della scomparsa del dottor Giacomo Michelangeli, il popolare Giacomino, per tantissimi anni medico condotto di Cerreto di Spoleto. Dolore, rammarico, dispiacere perché è venuto a mancare forse l’ultimo dei medici simbolo ed esempio del medico condotto. Nato e cresciuto tra la sua gente, ha esercitato la professione con passione, entusiasmo, totale dedizione e disponibilità. Mi hanno più volte raccontato i suoi ex pazienti che la porta della sua abitazione si è sempre aperta, a qualsiasi ora del giorno e della notte, a chi ha bussato per chiedere aiuto. Giovane medico, ha risalito per tante notti i sentieri impervi, spesso innevati, della Valnerina di 50 anni fa, sul dorso di un mulo. Persona professionalmente preparata, umile, simpatica, gioviale, spiritosa (chi come me ha avuto la fortuna di essergli amico ricorda gli spassosi racconti delle sue frequentazioni politiche romane al fianco del compianto Comm. Domenico Bocci, allora sindaco di Cerreto di Spoleto), ha rappresentato un esempio per chi ha la fortuna di esercitare questa splendida professione.
Caro Giacomino, saremo in tanti a ricordarti con affetto.