di Sergio Grifoni (*)
In questi giorni è venuto a mancare il dott. Elio Cruciani. Se n’è andato in silenzio, senza tanti clamori, così come era abituato a comportarsi nella vita di tutti i giorni.
Mi piace però ricordarlo, oltre che per i tanti meriti che tutti gli riconoscono, per il contributo fattivo offerto, nei primi anni sessanta, per l’istituzione del Centro Trasfusionale del nostro Ospedale. Cruciani era il Segretario degli ICRB, l’Ente benefico che si occupava della gestione del Nosocomio spoletino.
L’Avis aveva da pochi anni mosso i primi passi ma, ad una incoraggiante azione di reperimento delle donazioni, non esisteva ancora una struttura ospedaliera ben organizzata per espletare tutte le operazioni necessarie susseguenti alla donazione stessa.
A dir la verità, non esisteva un Centro Trasfusionale in alcun ospedale della Regione. E fu proprio lui, su stimolo del presidente ICRB, Loreto Luchetti, a predisporre la prima bozza di convenzione fra l’Ente e l’Avis, una operazione questa particolarmente delicata ed ostica, proprio perché innovativa ed originale.
Convenzione che fu unanimemente approvata dall’allora Consiglio di Amministrazione, composto, oltre che dal presidente Luchetti e dal segretario Cruciani, da: Spartaco Grilli, Angelo de Carolis, Ugo Chiodetti, Carlo Alianti Fedeli.
Il documento però era stato elaborato con una accortezza ed una maestrìa tale che, senza alcuna obiezione, fu approvato dal Ministero della Sanità tramite un Decreto autorizzativo: era il 25 gennaio del 1963.
Quindi se oggi la città ha un consolidato Centro Trasfusionale, lo deve sì alla lungimiranza degli amministratori di allora, ma soprattutto alle capacità ed al fattivo pragmatismo di Elio Cruciani. Ecco perché lo rimpiango come avisino e lo piango come amico.
(*) Presidente Avis Spoleto