“Grande commozione e dolore per la morte di Alberto Provantini, un uomo che con il suo impegno, la sua passione e la sua intelligenza ha dato un contributo altissimo allo sviluppo della città di Terni e dell'Umbria, interpretando nella maniera più nobile e generosa quella 'scelta di vita' dell'impegno politico e istituzionale fatta in giovanissima età”. Così il presidente dell'Assemblea legislativa Eros Brega che, a nome dell'intero Consiglio regionale, esprime “profondo cordoglio e vicinanza ai familiari” di Alberto Provantini.
“Con Provantini – aggiunge Brega – ci lascia un altro dei 'padri fondatori' della Regione Umbria, dove fu consigliere e assessore fino al 1983, quando fu eletto alla Camera dei Deputati. Amministratore attento e creativo diede, in quegli anni difficili ed esaltanti un contributo essenziale al rilancio dell'Umbria nel contesto nazionale ed internazionale. Provantini – sottolinea Brega – ha lasciato un segno indelebile di in tutti i livelli istituzionali in cui si è impegnato: Comune e Provincia di Terni e Parlamento della Repubblica. Ma anche in campo culturale ha lasciato un segno, come vicepresidente per tanti anni del prestigioso Isitituto Gramsci. Giornalista di razza, fino all'ultimo, malgrado il progredire del male, ci ha offerto attraverso i suoi articoli pubblicati da un giornale regionale degli spunti di analisi vivi, rigorosi e appassionati sulle vicende regionali e nazionali. Alberto – conclude Brega – ha affrontato la malattia e la morte con un coraggio e un equilibrio grandissimi che ce lo fanno sentire ancora più caro e vicino”.
Ecco alcuni brevi cenni biografici su Provantini
Fin da giovanissimo diventa membro della Direzione nazionale della Fgci e in un secondo momento del PCI. In quegli anni diventa anche giornalista per il quotidiano l'Unità.
Eletto come consigliere prima nel Comune di Terni, in seguito approderà alla Provincia di Terni, ottenendo molto seguito nel PCI stesso per la sua gestione dei rapporti tra le Giunte di sinistra della Provincia e della città di Terni e la popolazione, durante la crisi degli anni 70.
Successivamente è nominato nell'assemblea della Regione Umbria. Dal 1970 Consigliere e assessore regionale per tre legislature.
È stato inoltre parlamentare per due legislature (dal 1983 al 1992) presso la Camera dei Deputati, dove è stato eletto vicepresidente della Commissione Attività produttive.
Dopo lo scioglimento del PCI nel 1991 confluisce nel Pds e nello stesso anno diviene Presidente della Provincia di Terni dando vita nel 1994 a una maggioranza di centro sinistra con i cattolici, considerata da molti politici come il primo esperimento della coalizione di centro sinistra che governerà l'Italia con il nome di Ulivo.
Lascia le istituzioni ove è stato eletto per 30 anni (dal 1965 al 1995): Comune, Provincia, Regione e Parlamento, continuando l'impegno politico dai Ds al Pd e giornalistico. Per quindici anni è stato vicedirettore dell' Istituto Fondazione Gramsci, è stato direttore di Cronache Umbre 2000 ed opinionista del Giornale dell'Umbria.