"E' omosessuale", genitore lo contesta / Maestro lascia la scuola - Tuttoggi.info

“E’ omosessuale”, genitore lo contesta / Maestro lascia la scuola

Sara Minciaroni

“E’ omosessuale”, genitore lo contesta / Maestro lascia la scuola

L'episodio accaduto a Passignano / Il dirigente scolastico "Fatto increscioso. Non vogliamo che vada via"
Gio, 23/10/2014 - 08:49

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E’ omosessuale, alcune mamme lo contestano e lui lascia l’incarico da maestro di danza. E’ una lettera a rompere gli schemi. Un maestro di danza insegna qualcosa in più, insegna il rispetto e la dignità. Decide infatti che le voci che circolano sul suo conto e sulla sua vita privata mettono a rischio la tranquillità della sua famiglia e per tutelare i suoi affetti e la sua grande dignità lascia l’incarico da insegnante per via delle contestazioni ricevute in quanto gay.

“Stile di vita non adatto”. E’ accaduto a Passignano sul Trasimeno nell’istituto comprensivo che riunisce anche la scuola di Tuoro “Dalmazio Birago”. Il maestro di danza da 12 anni insegna a ballare a giovani e meno giovani, e da 5 anni svolge progetti formativi nelle scuole. Ma qualcuno ha voluto metterci un po’ di cattiveria di troppo e le battutine, quelle scivolose e dette a mezzi denti badando bene di non essere ascoltati sono diventate frasi dette a gran voce, scritte negli sms inviati al “giro delle mamme”. Così l’insegnamento del 31enne nelle scuole del Trasimeno è finito ad una riunione di interclasse dove sarebbe stato esplicitamente detto che non lo si voleva “perché con uno stile di vita non adatto”.

“Perché è omosessuale” . Ma è il dirigente scolastico Massimo Mariani a spiegare ancor meglio: “E’ stato evidente durante quella riunione che il problema sollevato era di carattere personale. Il problema era che l’insegnante è omosessuale”.

La scuola è dalla sua parte. E la scuola a quel punto non ha potuto che prendere atto suo malgrado della scelta del maestro di danza di lasciare il progetto: “Per noi è un grande dispiacere – spiega il dirigente – abbiamo tentato di convincerlo a restare ma non c’è stato modo, era troppo indignato e giustamente. Ma la scuola ha deciso che se non sarà lui ha portare avanti il progetto danza non lo farà nessuno. Resterà nel piano offerta formativa ma la scuola non si può rendere complice di un simile attacco alla sfera personale”.

Tutte le carte in regola per insegnare. In una missiva lettera indirizzata al dirigente una delle mamme ha scritto che l’insegnante di danza non avrebbe i requisiti necessari e che la sua professionalità non sarebbe adeguata al ruolo da svolgere. Ma in realtà il ragazzo non va bene e non è visto di buon occhio “per il suo stile di vita”. E su questo a fare chiarezza è proprio Massimo Mariani, il dirigente scolastico: “Per noi il curriculum del ragazzo è perfettamente compatibile, poi una mamma ha sollevato un problema di carattere personale – racconta Mariani – e cioè che non avrebbe iscritto il figlio al corso perché secondo lei la persona non era adatta, in quanto omosessuale”.

Se non insegnerà lui non lo farà nessuno. La scuola quindi prende una posizione netta, di sostegno all’insegnante: “Per noi è un grande rammarico e un forte dispiacere – spiega Mariani- sapere che il ragazzo si sia dimesso dal progetto. Sappiamo anche che è molto amato dagli studenti e ora sarà difficile spiegare loro che il progetto danza quest’anno non si farà”.

Riportiamo qui, alcuni stralci la lettera scritta dal giovane insegnante di danza:

“A questo punto, visto che si sta tanto parlando di me in questi giorni, credo sia arrivato il momento di far sentire anche la mia voce. Giorni fa ho dichiarato di non voler più accettare l’incarico di svolgere i progetti da me presentati ed approvati, per l’anno scolastico 2014-2015 presso l’Istituto Comprensivo di Passignano e Tuoro sul Trasimeno, a causa degli incresciosi avvenimenti accaduti e che ora sono di dominio pubblico(…)Dopo anni che collaboro con le scuole di Passignano e Tuoro sul Trasimeno, mi sento offeso da quanto detto in sede di riunione da alcuni genitori, a titolo gratuito. Non so se certe illazioni possono essere state alimentate da persone di cui la morale a questo punto ritengo essere alquanto discutibile.

Per quanto riguarda la mia professionalità, sostengo di non dovermi recriminare nulla, in quanto conosco le mie capacità e i miei limiti, e nella mia vita non ho mai cercato di essere e dimostrare di essere chi non sono. I miei diplomi ed attestati di danza mi permettono di insegnare le discipline che propongo in maniera amatoriale. La mia è una a.s.d. (associazione sportiva dilettantistica) e si insegna danza a livello amatoriale, per persone che vogliono ballare, senza fomentare le menti di ragazzi e ragazze con ideali irraggiungibili. Quindi non ho mai voluto essere ciò che non sono, ma non è assolutamente vero che io non posso fare quello che faccio.

La cosa più incresciosa riguarda però la mia sfera privata. Sapere che nel 2014 ci sono ancora persone che sarebbero disposte a fare l’esonero dei propri figli dal progetto da me presentato, a causa del mio “STILE DI VITA”, non più peccaminoso di una qualsiasi altra persona la ritengo davvero squallida; soprattutto quando nella mia vita ho sempre cercato di farmi conoscere per le sue mie capacità e non per altro. Perché non si tratta di un pettegolezzo, ma della mia vita. Vita per la quale ho tanto combattuto, e nella quale ho cercato di far comprendere a chiunque mi stava vicino quello che realmente ero e quanto valevo.

In questo caso la persona chiamata in causa è un 31enne, con una piena coscienza e consapevolezza di se, ma in altri casi, e la cronaca ne è piena si tratta di ragazzi più giovani e con una sensibilità tale da poterli indurre ad atti irreversibili. Non sorprendiamoci poi se sentiamo dalla cronaca che l’ennesimo ragazzo dai pantaloni rosa si è fatto del male. Ora, non sarà certo questo il mio caso, perché la mia vita è molto più importante della stupidità ed ignoranza delle persone. Ma mi preoccupo che questo possa avvenire con persone più fragili di me.

Questo quindi mi porta a rinunciare ai progetti da me presentati all’Istituto comprensivo di Passignano e Tuoro sul Trasimeno. Ma a questo punto la passione non c’è più, ed entrare in un Istituto per il quale ti sei impegnato dando il massimo, e sapere che alcuni genitori di quei bambini dopo anni che mi conoscono hanno questa idea di me, non mi farebbe lavorare con serenità.

A questo punto ringrazio tutto L’Istituto Comprensivo per l’opportunità che in questi anni mi ha concesso di poter contribuire anche se in minima parte alla formazione “Umana” dei bambini di Passignano e Tuoro. Ringrazio tutte le maestre con le quali in questi anni ho collaborato, e quelle con le quali avrei dovuto collaborare in questo anno scolastico. Ringrazio quei genitori che hanno sempre avuto fiducia in me, ed hanno creduto in quello che stavo facendo.

Mi dispiace, ma a questo punto la mia serenità viene prima di ogni altra cosa. Ho anche una dignità ed una famiglia da tutelare. Famiglia che mi è stata sempre vicina, che mi ha dato amore e comprensione. Famiglia che ama e rispetta me ed il mio compagno. Una madre, un padre ed un fratello che nessuno si deve permettere di far soffrire. Il mio non è un arrendersi, ma semplicemente un prendere atto della stupidità ed ignoranza delle persone e a questo punto ritengo per il mio bene di dover impegnare le mie energie in altri ambiti. Chiedo solo che venga rispettata la mia decisione e che il contenuto di questa mia dichiarazione venga divulgato, in modo che le voci di paese non inventino altre storie, e si possa evitare che ciò si riproponga in futuro.

Probabilmente molto presto questa cosa finirà per essere dimenticata, ma se solo una persona riuscirà a capire, vuol dire che ne sarà valsa la pena”. 

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