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E' guerra agli affitti in nero / Con la legge di stabilità sarà più difficile evadere

“Tra le tante contraddizioni e dimenticanze della cosiddetta Legge di Stabilità, approvata il 27 dicembre scorso, il legislatore nazionale ha sancito che, a partire dal 1° gennaio 2014, evadere il fisco con la formula dell'affitto “in nero” sarà più difficile”. L’assessore regionale alle politiche della casa, Stefano Vinti, commenta così il provvedimento che ha reso obbligatorio il versamento dei canoni di locazione, da parte degli inquilini attraverso sistemi di pagamento tracciabili, quali ad esempio assegni o bonifici, o attraverso bancomat, carte di credito, qualunque sia il loro importo. Eventuali violazioni possono portare a sanzioni dall'1 al 40% dell'importo trasferito, con un minimo di 3mila euro.
Per ciò che concerne gli studenti fuori sede, le agevolazioni potranno essere concesse solo dietro idonea attestazione di pagamento dalla quale si evinca l'utilizzo del bonifico o dell'assegno o altro mezzo tracciabile per il pagamento dell'affitto.
“Quella degli affitti in nero, afferma Vinti, è infatti una vera e propria piaga che l’emergenza abitativa rischia di far crescere ancora di più. Chi si trova senza un tetto per se e la sua famiglia è più esposto al rischio di dover pagare l’intero canone o una parte di esso fuori di qualsiasi contratto di locazione. La Regione Umbria dal canto suo, si sta adoperando per contrastare il fenomeno anche se, senza la collaborazione dei sindaci e la possibilità di effettuare controlli incrociando i dati delle utenze domestiche, difficilmente riusciremo a debellarlo definitivamente.
Intanto, finalmente, dal governo una bella notizia. Fermo restando il giudizio assolutamente negativo su un provvedimento come la Legge di Stabilità, inadeguato a traghettare il Paese fuori dalla crisi e a sostenere le fasce più deboli che della crisi stanno pagando i costi più alti. E’ proprio il caso di ripetere la famosa frase di Herman Hesse che “anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno”.

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