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Durc falsi, titolare impresa edile a processo – Giudice ammette 14 testi per udienza “straordinaria”

Jacopo Brugalossi

Durc contraffatti per ottenere finanziamenti pubblici: è tornata stamattina nelle aule del tribunale di Spoleto la vicenda che riguarda due imprenditori edili di origini campane, padre e figlio, accusati di aver falsificato 19 documenti unici di regolarità contributiva per avere accesso ad oltre 4 milioni di finanziamenti pubblici destinati alla ricostruzione post-sisma del 1997. La truffa sarebbe stata perpetrata tra il 2004 ed il 2007, periodo in cui la ditta era impegnata nella ricostruzione di un palazzo situato in Piazza Fontana, a due passi dal Municipio di Spoleto. Fu la Guardia di Finanza di Perugia a “smascherare” le presunte irregolarità.

Anche il sindaco tra i testi – L’udienza odierna, in realtà, è stata del tutto interlocutoria. Il dibattimento vero e proprio inizierà infatti in quella del 31 marzo 2014. Sfileranno di fronte al giudice sette testimoni della difesa e sette della pubblica accusa, tra cui figurano anche il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti e alcuni tecnici del Comune. Saranno ascoltati tutti nello stesso giorno, e non è escluso – così ha dichiarato oggi il giudice – che già in quella data si giunga alla discussione.

La linea della difesa – Qualche novità, tuttavia, è emersa già oggi. Il legale difensore dell’imputato, l’avvocato Silvio Sepe del foro di Avellino, ha infatti chiesto di produrre agli atti 3 documenti in cui l’ingegnere responsabile dei lavori avrebbe constatato che i DURC provenivano effettivamente dalla Cassa Edile della Provincia di Perugia, costituitasi parte civile nel processo. Stando ad alcune dichiarazioni rilasciate dall’imputato, inoltre, sarebbe stato impossibile falsificare i documenti, poiché la carta utilizzata dalla Cassa Edile sarebbe intestata e dotata di una particolarissima filigrana, impossibile da contraffare.

Udienza straordinaria – Queste alcune delle tesi della difesa, che punta a dimostrare la totale estraneità alle accuse del proprio assistito. Di diverso avviso è sembrato l’avvocato Giuseppe Berellini di Perugia, che difende sia la Cassa Edile che lo Sportello Unico INPS-INAIL. A quanto sostiene quest’ultimo ci sarebbe la prova provata che i numeri di protocollo dei DURC contestati non avevano nulla a che fare con i lavori di ricostruzione post-sisma, ma facevano riferimento a pratiche totalmente diverse riguardanti altri soggetti e attività, tra cui richieste di integrazione dati, corrispondenza varia, solleciti. Inoltre, ci sarebbero già stati altri casi di contraffazione perfetta di documenti realizzati in carta filigranata. Per chiarire i contorni di questa intricata vicenda bisognerà in ogni caso attendere la prossima udienza, che data la delicatezza dei temi trattati è stata convocata come “straordinaria” di lunedì, giorno in cui di norma non hanno luogo udienze penali.

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