Sara Minciaroni
Durante il tirocinio svolgevano anche un' altro lavoro , è questa l'ipotesi della corte dei conti attorno a 21 giovani medici umbri accusati di aver infranto la dichiarazione di non sussisenza di incompatibilità con altre attività. Per loro non basterà aver dichiarato di averlo fatto “in buona fede” e la Corte dei Conti è decisa a recupare il danno erariale subito dalla Regione per 478mila euro.
L'incompatibilità – Prima di accedere definitivamente alla professione dentro strutture del servizio sanitario nazionale per medicina generale, i giovani medici devono svolgere un tirocinio presso strutture ospedaliere, ore di reparto e lezioni della durata di tre anni che la Regione finanzia con borse di studio pari a 11.604 euro all' anno per ogni medico. Vi sono però delle limitazioni, infatti i tirocinanti devono sottoscrivere una certificazione nella quale è scritto chiaramente che non devono sussistere incompatibilità, quali appunto altri contratti di lavoro retribuiti.
L'inchiesta – Sarebbero 21 i medici coinvolti nell'indagine della Corte dei Conti, in particolare 18 a Perugia e 3 a Terni, adesso avranno 90 giorni di tempo per giustificare le loro posizioni presentando delle memorie alla magistratura contabile ma per il procuratore generale Fernanda Fraioli non ci sarebbero dubbi, i medici hanno sottoscritto una dichiarazione, violandola hanno infranto precise responsabilità penali.