Continua senza sosta il lavoro della Polizia scientifica di Roma nelle stanze della villetta bifamiliare di Cenerente, frazione alla prima periferia di Perugia, alla ricerca di qualsiasi elemento utile a identificare l'identità della persona o delle persone responsabili della morte di Maria Raffaelli e Sergio Scoscia, madre e figlio di 74 e 52 anni. Quella del duplice omicidio è infatti una tesi ormai largamente condivisa dagli inquirenti.
Secondo quanto riferito oggi dalla polizia, gli uomini della scientifica giunti ieri a Perugia dalla capitale stanno ancora passando al setaccio la casa, trovata a soqquadro dal nipote 21enne della donna quando ha scoperto i due cadaveri, intorno alle 8 e 30 di ieri mattina.
“Stiamo lavorando per tentare di capire cosa sia successo”, ha reso noto una fonte dalla Questura. Sebbene l'ipotesi della rapina possa essere quella più accreditata, anche su questo non c'è ancora una posizione ufficiale di chi conduce le indagini. Secondo i primi accertamenti condotti ieri dal medico legale, giunto sul posto insieme al Pm Claudio Cicchella, entrambi i decessi sono da ricondursi a morte violenta. La donna, secondo le attuali ricostruzioni, sarebbe stata strangolata, forse con un foulard, mentre l'uomo sarebbe stato colpito alla testa da un tondino di ferro o da un martello, del tipo utilizzato in edilizia.
Proprio per questo dettaglio, la polizia ha effettuato oggi alcuni accertamenti nei cantieri nelle zone limitrofe all'abitazione ma, a quanto si apprende, senza esiti di particolare rilievo.
Francesco de Augustinis
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