E' una questione di vedute. Su quale sia la chiave per lo sviluppo economico e culturale dell'Umbria, se venga prima lo sviluppo il turismo o la conservazione dei pregi artistici e naturali della regione.
Sono questi in estrema sintesi i nodi che dividono Brunello Cucinelli, patron dell'anonima azienda e animatore della vita culturale umbra, e Eugenio Guarducci, numero uno dell'universo Eurochocolate. A far scatenare la “bagarre” la presentazione dell'Umbria “del turismo” nei giorni scorsi alla Bit (Borsa internazionale del turismo) di Milano, evento che si ripete ogni anno, dove i sistemi-territori rappresentano le proprie eccellenze, per invitare gli operatori del turismo a interessarvisi e a investirvi.
L'appuntamento era caldamente attesto dalla kermesse perugina del cioccolato, che lo aveva scelto come occasione per presentare in un proprio stand l'edizione 2012, in programma dal 19 al 28 ottobre. E' quindi facile immaginare la reazione che possa avuto il gruppo Eurochocolate, capeggiato da Guarducci, quando ha visto Cucinelli salire sul palco e parlare di un Umbria differente, fatta di “cultura e spiritualità”, lontana dal turismo di massa.
Secondo Cucinelli, infatti, “la vocazione dell'Umbria è spiritualità e misticismo. La nostra è una vocazione al silenzio. Silenzio e riflessione, ritorno a se stessi, essere messi in grado di ascoltarsi e di guardarsi dentro è quanto devono cercare e trovare i turisti che vengono in Umbria”. Cucinelli ha poi detto come il turismo dei grandi numeri nei borghi e nelle campagne umbre non farebbe che rovinarne irrimediabilmente la bellezza e la vera natura, proponendo per la regione di fatto un modello di sviluppo, turistico e non solo, diverso, che parta dai propri tesori e dalla “propria natura”.
L'esternazione ha provocato il grave malcontento di Guarducci, che ha deciso di replicare duramente a Cucinelli. 'Ricordo a chi non c'era che la serata era organizzata per promuovere l'Umbria proprio attraverso gli eventi”, ha detto Guarducci, secondo cui l'intervento di Cucinelli è stato “un vero e proprio intervento a gamba tesa che ha colpito non solo la palla verso la nostra porta ma anche i miei stinchi”.
L'Umbria è una delle regioni – secondo Guarducci- “con le più basse percentuali di occupazione media nelle strutture ricettive che, come ben sai, non ospitano sale affrescate per cucire tasche o polsini ma cucine, camere da letto, sale da pranzo”.
L'Umbria alla Bit – Fuori dalla contesa tra i due imprenditori, la regione Umbria ha intanto presentato in occasione della Borsa del turismo due iniziative di carattere turistico culturale: “una mostra a Spello che, attraverso cospicui materiali archeologici, documenta i tre lontani secoli che l'Umbria trascorse, come regione dell'Impero, nell'era di Costantino e gli “Itinerari Longobardi” in Italia, visti attraverso i siti Unesco di Spoleto e di Campello sul Clitunno. (fda)