Due lavoratori in nero su 7, oltre a varie altre violazioni della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro: sono i motivi che hanno portato i carabinieri a sospendere l’attività di un locale di intrattenimento – ristorante del centro storico di Spoleto, denunciando il titolare e facendo scattare una maxi multa per oltre 32mila euro.
Il blitz di carabinieri della Compagnia di Spoleto, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) e Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Perugia, con l’ausilio del personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia, è scattato lo scorso fine settimana.
Denunciato il titolare del locale: le contestazioni
Durante l’attività ispettiva nel locale – riferiscono i carabinieri in una nota – sono state riscontrate diverse violazioni in materia di rispetto della normativa antinfortunistica a tutela dei lavoratori, per le quali il legale rappresentante dell’esercizio è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Spoleto, accusato di diverse inadempienze in materia di sicurezza sul lavoro e di rispetto di regolamenti amministrativi.
Le violazioni riscontrate includono la mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), l’omessa nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), del medico competente e la mancata sorveglianza sanitaria per due lavoratori.
Inoltre, sono emerse irregolarità nella formazione del personale, inclusa l’assenza di corsi di informazione e formazione per i dipendenti, l’assenza di una cassetta di pronto soccorso adeguata e la mancanza di idonei luoghi di lavoro. È stato anche riscontrato l’impiego di una lavoratrice extracomunitaria priva di permesso di soggiorno per lavoro subordinato.
Su 7 lavoratori, regolari in 5. Multe e sanzioni per 32mila euro
Sono stati controllati sette lavoratori, di cui solo cinque regolarmente assunti. È stata adottata la sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, e per l’impiego di lavoratori in nero, pari al 28,57% del totale. In conseguenza di quanto riscontrato, sono state elevate ammende per un totale di circa 15.000 euro e sanzioni amministrative per circa 17.000 euro.