Saranno un medico ed un biologo in forza all’istituto di medicina legale di Terni a dover dare un nome al cranio umano rinvenuto una decina di giorni fa nei boschi sopra Crocemarroggia di Spoleto. Questa mattina in Procura sono stati ufficialmente incaricati i due esperti che si occuperanno di risolvere il mistero: si tratta del dottor Fabio Suadoni, medico legale, e della dottoressa Eugenia Carnevali, biologa specializzata in patologia generale. Se il primo cercherà di risalire al periodo ed alle cause del decesso, la seconda, esperta genetista, in particolar modo si occuperà di effettuare il test del Dna sui resti umani, stabilendo così l’identità dell’individuo di cui al momento è stata ritrovata soltanto la testa.
Dopo la scoperta casuale del cranio fatta da un cacciatore ad inizio dicembre, come anticipato da Tuttoggi.info nell’edizione del 5 dicembre, la polizia (a cui sono state delegate le indagini coordinate dal procuratore capo di Spoleto, Alessandro Cannevale) ha compiuto nuove ricerche nella zona, tutte senza esito, con l’obiettivo di individuare eventuali altri resti umani. Gli inquirenti avrebbero risalito in particolare un corso d’acqua che presumibilmente avrebbe trascinato a valle il resto umano. Entro la fine della settimana si dovrebbe tenere una nuova battuta, questa volta molto più estesa e con il coinvolgimento di altre forze dell’ordine e volontari. L’individuazione di eventuali altri parti anatomiche potrebbe fornire elementi utili all’inchiesta, in attesa di conoscere l’esito delle analisi dei due esperti nominati dalla Procura.
Al momento l’ipotesi principale è che si possa trattare di Nedina Stramaccia, la 93enne scomparsa 5 anni fa da Baiano Alto senza lasciare alcuna traccia. Per anni i familiari l’hanno cercata, anche con battute di ricerche promosse dalla protezione civile, sorvolando la zona dall’alto e perfino dragando i laghetti nella zona. Ma non si esclude che, nonostante la vicinanza con il luogo della scomparsa, in realtà i due casi non siano affatto collegati.