Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice per le indagini preliminari Emilio Duca, l’ex direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia finito agli arresti domiciliari venerdì nell’ambito dell’inchiesta che interessa decine di persone tra cui i vertici del Santa Maria della Misericordia, l’ex assessore regionale alla sanità Luca Barberini e l’ex segretario regionale del Pd Gianpiero Bocci. Duca, accompagnato dall’avvocato Francesco Falcinelli, ha preferito non rispondere alle domande del gip, in attesa che il legale finisca di vagliare la mole di documenti che lo riguardano, in vista anche del ricorso al tribunale del Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare.
Revoca che sono pronti a chiedere anche gli altri tre indagati attualmente ai domiciliari, vale a dire Barberini, Bocci e il direttore amministrativo dell’ospedale Maurizio Valorosi, tutti difesi dall’avvocato David Brunelli e per i quali l’interrogatorio di garanzia è fissato per domani.
In tribunale intanto sono numerose le persone che gli inquirenti stanno sentendo in questi giorni, con la lista degli indagati che aumenta di ora in ora rispetto ai 35 dei giorni scorsi. Al momento sarebbero una decina in più: alla lista si sarebbero aggiunti altri membri delle commissioni dei concorsi finiti al centro della “sanitopoli”, ma anche alcuni tra i candidati favoriti grazie a punteggi falsati e alla rivelazione in anticipo delle domande.