La senatrice del Movimento 5 stelle Emma Pavanelli ha inviato un esposto ad Enac e al Mibact per il drone caduto nella Fontana Maggiore.
“Ho chiesto ai due enti – spiega la parlamentare pentastellata – ciascuno per le rispettive competenze, che vengano accertati se ci sono stati danneggiamenti ai danni del monumento in piazza IV Novembre e di verificare eventuali violazioni del divieto di sorvolo per tali dispositivi nei centri storici”.
Pochi mesi fa, la polizia locale di Firenze ha denunciato e sequestrato il drone ad un turista che aveva pensato di sorvolare il centro cittadini per fare delle riprese dall’alto, con l’accusa di abusivo di esercizio di navigazione aerea ed inosservanza delle norme sulla sicurezza.
“Ecco perché, oltre al divieto di sorvolo – conclude la senatrice – ho chiesto di accertare se chi manovrava il drone avesse una copertura assicurativa per danni a persone o cose adeguata ai rischi connessi al suo utilizzo e se il dispositivo sia stato sequestrato dalla polizia locale”.
La normativa italiana ed europea sull’uso dei droni, pur in fase di aggiornamento, esistente ed è molto stringente. In pratica possono volare in modo “libero” solo droni estremamente leggeri e dotati di dispositivi di sicurezza, che proteggono dalle eliche. E comunque, senza particolari autorizzazioni nessun drone può sorvolare aree sensibili (penitenziari e caserme), strade, ferrovie, aeroporti, ma anche luoghi dove sono assembrate persone o si svolgono manifestazioni sportive. Per i voli dei droni più grandi occorre il rilascio del patentino e la segnalazione dell’area dove si intende operare. Non possono comunque essere effettuati voli da remoto, ma a vista. Nel caso del drone fatto volare in pieno centro e finito nella Fontana Maggiore pare siano state violate diverse norme.