Chi è soccorso dal 118 dopo aver provocato un incidente automobilistico perché alla guida ubriaco o drogato deve poi pagarsi la chiamata dell’autoambulanza che lo ha soccorso. E con il ricavato alimentare un fondo a favore delle vittime della strada. Questa la proposta del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta, che sta dividendo la politica e soprattutto l’opinione pubblica.
Tanti i commenti favorevoli, ma tante alle critiche ala proposta. E tra i commenti ad un post in cui il consigliere comunale del Pd di Perugia, Tommaso Bori, critica la proposta come “aberrante“, da medico e cittadino, c’è anche quello della presidente della Regione, Catiuscia Marini. La quale parla di “proposta indecente“, da parte di Squarta, su un tema, quello del fenomeno delle dipendenze, che a sui giudizio Squarta non conosce. La governatrice evidenzia poi “l’assenza di conoscenza della legislazione sanitaria” da parte dell’esponente di FdI. A cui ricorda l’obbligatorietà della prestazione di soccorso da parte del Servizio sanitario, “gratuito ed universalistico“, a cui si aggiunge “la deontologia professionale del medico e dell’operatore sanitario”. Infine, Marini lamenta “la non conoscenza della gratuità del servizio di emergenza 118 assicurata dal fondo sanitario e di cui è escluso il pagamento di qual si voglia ticket“.
Ma alla risposta “al consigliere regionale” Marini aggiunge “al cittadino Squarta” la sua valutazione “sul piano morale, costituzionale, etico” della “proposta indecente“. Concludendo: “E’ vergognoso soltanto pensarla una cosa del genere!“.
Al Pd la replica… del Pd
Ma alle critiche del Pd Squarta risponde con le parole… del Pd. E infatti pubblica una notizia Ansa sulla proposta di legge avanzata dal consigliere regionale dem Andrea Sacchi, che in sintesi prevede di introdurre questa novità: se una persona viene trasportata in ambulanza all’ospedale perché in stato di ebbrezza o per aver usato droghe, deve partecipare alla spesa sostenuta dal Servizio sanitario per il trasporto.