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Droga e proibizionismo. La Cgil ne parla oggi a Perugia con i candidati dell'Umbria

Oggi pomeriggio alle 15.30 la Cgil Funzione Pubblica dell'Umbria organizza nella propria sede in via del Macello a Perugia, un incontro con oggetto il tema delle dipendenze patologiche. All’ incontro sono invitate le candidate e i canditati alle prossime elezioni al parlamento nazionale, pe conoscere i loro pensieri e, soprattutto, le proposte che, su questo tema, intendono promuovere una volta elette o eletti. Chiuderà i lavori il segretario della Camera del Lavoro di Perugia Vincenzo Sgalla.

“Vogliamo parlare di droga e di proibizionismo, in un tempo che vede questo tema scomparso nei mezzi di comunicazione e nella discussione politica – spiegano gli organizzatori – questo assordante silenzio è stato da tempo posto in essere per occultare i disastri e le sconfitte che, a livello mondiale e nazionale, sono state subite proprio dalle politiche proibizioniste”.

La sconfitta del proibizionismo. “Due dati valgano per tutti: negli ultimi sei anni tale politica ha prodotto 70.000 morti nel solo Messico. Mentre si stima che la spesa mondiale annua per il contrasto al traffico di droga, supera ampiamente i 100 miliardi di dollari. Mentre noi vogliamo affrontarlo – questa la nota di Cgil – per non essere complici di una cultura oscurantista che ha come esito disastri e disagi. Ma non vogliamo solo ascoltare, abbiamo anche noi cose da dire, tanto sul versante della tutela del lavoro degli operatori che, in condizioni sempre più problematiche, prestano con tenacia la loro attività professionale, che su quello dei servizi pubblici e delle strutture del privato sociale, come sul versante della tutela dei diritti dei consumatori di sostanze psicotrope”.

I danni della “Fini- Giovanardi”. “Vogliamo affrontare la discussione sullo stato dei Servizi per le Dipendenze e sull'assetto legislativo nazionale, in particolare, di quella legge ignobile conosciuta come Fini-Giovanardi, che tanti disastri sta producendo equiparando la detenzione ed il consumo di tutte le sostanze psicoattive, allo spaccio internazionale”. “Per superare l'attuale situazione è opportuno avviare pratiche di promozione di vecchi e nuovi diritti di cittadinanza, per superare una concezione della legalità che vuole lo Stato regolatore e censore delle scelte individuali, che decide ed impone ciò che è bene e ciò che è male, a dispetto di sensibilità individuali e culture collettive. E nel contempo affermare il diritto di ciascuno a scegliere la propria vita, quando le decisioni non comportano danno ad alcuno e ad essere correttamente informato, per scegliere cosa è bene e cosa è male, per il proprio benessere e per le proprie cure”.