Otto arresti in flagranza, altri 14 successivi alle indagini e 2 misure cautelari più lievi, oltre a 1,5 kg di eroina sequestrata. E’ l’esito dell’operazione “Black channel” condotta dai carabinieri di Assisi.
Tutto è iniziato nel 2016 con un’indagine di polizia giudiziaria del nucleo operativo dei militari dell’Arma della Compagnia di Assisi che aveva preso spunto da un piccolo recupero di sostanza stupefacente a carico di un 43enne bastiolo.
Dopo i primi accertamenti i militari sono riusciti pazientemente a ricostruire distinti canali di rifornimento dello stupefacente: uno per quanto concerne la cocaina e uno per l’eroina. Le diverse rotte di approvvigionamento interessavano le regioni Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania.
Le attività tecniche hanno poi permesso di individuare, oltre agli acquirenti di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, anche numerose persone coinvolte nel costante trasporto dello stupefacente in quantità considerevoli dall’Olanda e dalle citate Regioni, al capoluogo umbro.
L’eroina e la cocaina, la loro provenienza
Dall’Olanda mediante vettori aerei con scalo a Napoli Capodichino ad opera di cittadini nigeriani che ingerivano ovuli in elevate quantità suddivise già alla partenza per “acquirenti” mediante sigle applicate con un pennarello (ad esempio “M”, “OK”, “A”, “MAN”, “AJ”…etc) riportate su ogni “ovulo”, solitamente contenente 10 grammi di sostanza ciascuno.
Tale suddivisione permetteva una volta espulsi gli ovuli l’immediata consegna ad altrettanti distinti corrieri per le destinazioni finali nelle differenti città italiane, che venivano questa volta raggiunte mediante mezzi ferroviari o pullman. Infatti, nello specifico, partivano da Perugia dei corrieri che si recavano nella città partenopea a prelevare lo stupefacente che poi recapitavano ai loro mandanti sul capoluogo umbro.
Da Prato, Modena, Reggio Emilia e Parma, dove si recavano corrieri che partivano direttamente da Perugia a prelevarla, oppure dalle citate città partivano dei corrieri di fiducia dei fornitori che effettuavano la consegna a “domicilio” previo pagamento al corriere di una somma forfettaria di circa 100/200 euro per il viaggio.
I pagamenti dello stupefacente avvenivano mediante bonifici anticipati su carte di credito “poste pay” intestate a terze persone previo accordi tra acquirente e fornitore, contatti intercorsi su utenze telefoniche non sempre individuate. Proprio il fornitore, in tale circostanza e nel caso specifico dell’eroina, indicava all’acquirente la sigla riportata sugli ovuli contenenti lo stupefacente a lui destinato. Sigla che lui a sua volta riferiva al corriere che inviava a prelevare lo stupefacente.
Uno di questi fornitori, poi arrestato, era soprannominato “CARBURANTE”, un personaggio di riferimento in Perugia per molti altri spacciatori di spicco – anche di diverse etnie tra le quali quelle nord africane – per la sicura disponibilità e l’acquisto di ingenti e costanti quantità di sostanze stupefacenti da immettere poi a loro volta in diverse località della Provincia di Perugia.
L’esito dell’operazione
A seguito delle attività tecniche, che hanno comportato anche la traduzione dei particolari idiomi nigeriani utilizzati dagli intercettati si è arrivati ai seguenti risultati:
8 corrieri arrestati in flagranza di reato;
137 ovuli di eroina contenenti complessivamente 1.510 grammi di sostanza stupefacente.
Denunciate alla competente Autorità Giudiziaria inquirente 16 persone.
Le ipotesi di reato individuate dalla Polizia Giudiziaria sono state avallate dai magistrati inquirenti che lo scorso 8 febbraio 2019 hanno emesso a carico di altrettanti cittadini extracomunitari di etnia nigeriana 16 misure cautelari personali (ben 14 misure cautelari in carcere e 2 misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla p.g.).
Le misure cautelari sono state eseguite tra il giorno 18 ed il giorno 28 febbraio 2019 ad opera degli investigatori dell’ Aliquota Operativa del N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri di Assisi nell’interno territorio nazionale, collaborati dai militari della Compagnia CC di Assisi e dei comandi territorialmente competenti ove venivano singolarmente rintracciati gli indagati:
1 a Treviso
1 a Metaponto (MT)
2 a Parma
1 a Modena
1 a Reggio Emilia
1 a Prato
2 ad Assisi (PG)
1 a Spoleto (PG)
6 a Perugia
Molti dei ricercati hanno tentato di nascondersi dopo aver notato un certo “fermento” dei Carabinieri verso la comunità nigeriana. Ma sono stati tutti comunque rintracciati e fermati.
L’indagine, denominata “BLACK CHANNEL”, ha interrotto importanti canali di rifornimento di sostanza stupefacente del tipo “eroina” e “cocaina” verso il capoluogo umbro e comuni limitrofi.
Molti dei fornitori che possedevano ingenti somme di danaro a disposizione (sia per le transazioni di sostanze stupefacenti che per l’invio in Nigeria mediante western union o simili), a seguito dei numerosi sequestri ed arresti operati nel corso dell’indagine, hanno perso l’intero patrimonio, ridotti – come testualmente commentato nel corso delle intercettazioni telefoniche, sul “lastrico”.
Alcuni degli indagati, a seguito dei sequestri, hanno interrotto i contatti con i loro fornitori, trovando scuse di vario genere, lasciando ingenti debiti e procurandosi per questo minacce di morte da parte dei fornitori se il debito non fosse stato saldato.