I Carabinieri di Perugia hanno arrestato un insospettabile pizzaiolo di Ponte San Giovanni che aveva trasformato la propria abitazione in un laboratorio di coltivazione e produzione di droga.
Da diversi giorni i militari dell’Arma erano sulle tracce del produttore-spacciatore che, grazie a una serie di cautele, rimanendo in ombra e mantenendo un profilo basso, era riuscito ad acquisire il monopolio della produzione di canapa indica e hashish nel centro storico. I Carabinieri sono stati messi sulle tracce del laboratorio grazie all’esame comparato dei consumi idrici ed energetici di alcune abitazione del centro storico che, per ampiezza e destinazione d’uso, presentavano consumi straordinariamente eccessivi.
G.T., classe 1980, campano, incensurato, ieri sera è stato sorpreso mentre era intento ad annaffiare, all’interno di una serra che si era creato, dieci arbusti di canapa indica, in avanzato stato di crescita. Nel corso della perquisizione domiciliare è stato anche ritrovato un panetto hashish di quasi duecento grammi dal quale si sarebbe potuto ricavare almeno duecento pezzi da vendere sul mercato dello spaccio nonché, all’interno di una cella frigorifero, tre grosse buste piene di marijuana, già essiccata e pronta per essere distribuita ai frequentatori della movida perugina.
Sono stati inoltre ritrovati numerosi materiali utilizzati per il confezionamento della droga e 1.300 euro in banconote di vario taglio. Fatta irruzione nell’abitazione, che si trova in Piazza Grimana, nelle immediate vicinanze dell’Università per Stranieri, i Carabinieri del Nucleo Investigativo sono rimasti particolarmente sorpresi dalla professionalità evidenziata dal pizzaiolo; predisposto un laboratorio ad hoc per la coltivazione della droga, munito di un sofisticato sistema di aereazione e di irrigazione delle piante, con diverse tipologie di concimi e fertilizzanti; addirittura, in una sorta di tendone, avvolto in carta cellophane, era stato creato un complesso meccanismo di diffusione di calore e luce per amplificare la crescita e la fluorescenza degli arbusti.
Gli investigatori hanno ritenuto opportuno non diffondere immagini e/o foto del laboratorio, degli strumenti e delle tecniche di coltivazione utilizzate nella circostanza, per non favorire fenomeni di imitazione. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato accompagnato nel Carcere di Perugia Capanne, a disposizione dell’A.G. di Perugia.
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