“Mario Draghi? Finalmente un Governo a favore delle donne”. Dopo il discorso alle Camere del premier questo il giudizio di Confestetica, associazione di rappresentanza di una categoria che rappresenta un unicum al femminile con il 98% di donne occupate (80mila estetiste) e 13milioni di clienti donne in tutta Italia.
Confestetica sottolinea il passaggio sulla disparità di genere nel mondo del lavoro che, purtroppo, in Italia, è ancora presente. “Infatti, ad oggi – evidenzia – le donne che vengono regolarmente retribuite sono meno di una su due. La pandemia ha contribuito a aumentare questo divario, infatti a dicembre sono andati in fumo più di 100mila posti di lavoro, 99mila di questi erano occupati da donne”.
Un divario tra occupazione maschile e femminile che secondo l’Ocse si attesta in Italia sui 18 punti. Sono le donne ad accettare con più facilità i contratti flessibili e a termine per portare avanti anche la famiglia. Ed è stato possibile vedere donne presenti nei consigli di amministrazione solo attraverso leggi che hanno obbligato le compagnie quotate ad avere, almeno, il 33% di presenze al femminile al loro interno.
Sempre, secondo l’Ocse, le donne con ruoli dirigenziali sono il 27,8% , meno di altri paesi europei, mentre le lavoratrici autonome italiane guadagnano il 54% in meno dei lavoratori uomini.
Confestetica ritiene che questo non sia più accettabile, anche nei confronti di un settore come quello dell’estetica, composto principalmente da donne, con un servizio rivolto alle donne, “continuamente bistrattato e attaccato”.
Proprio il ricorso di Confestetica accolto dal Tar del Lazio ha annullato la norma del Dpcm del 14 gennaio 2021 con cui il governo Conte obbligava alla chiusura dei centri estetici in zona rossa, riconoscendo che l’attività dell’estetista è un servizio essenziale. Al pari di quella degli acconciatori.
“Un settore, come questo, che vede occupate 80mila estetiste, in una categoria con l’occupazione femminile al 98,7% e con una clientela di oltre 13 milioni di donne che, da sempre, hanno la propria estetista di fiducia – spiega il presidente di Confestetica Roberto Papa – non può essere accantonato come servizio non essenziale. Abbiamo apprezzato le parole del nuovo presidente del Consiglio Draghi nei confronti del lavoro al femminile, finalmente un primo ministro attento alle tematoche della disparità di genere”.