La Lega: è un centro di aggregazione, non di preghiera, vigilare sul rispetto della destinazione d'uso
A Collazzone si ripresenta un caso simile a quello scoppiato a Umbertide, a seguito della richiesta di realizzare un centro islamico. Solo che a Collazzone, a differenza di quanto avvenuto a Umbertide, la polemica è scoppiata solo a ridosso dell’inaugurazione del centro.
A puntare l’indice, anche in questo caso, è la Lega: “Che si chiami ‘sede della comunità islamica’, ‘centro islamico’ o ‘moschea’ la sostanza non cambia, come Lega, pur riconoscendone la legittimità, esprimiamo preoccupazione per la nuova struttura inaugurata a Collepepe, nel comune di Collazzone”.
Così il referente territoriale Luciano Capoccia, e i consiglieri comunali Loreno Marcacci e Fabio Minelli e della referente provinciale Manuela Puletti, responsabile regionale del dipartimento sicurezza ed immigrazione.
La Lega: verificare il rispetto della destinazione d’uso
La Lega chiede all’amministrazione comunale e agli organi preposti di vigilare con tutti gli strumenti possibili e nell’ambito delle rispettive competenze, “affinché la nuova sede venga utilizzata come punto di aggregazione e non come centro di culto, che sia un punto di ritrovo per la vita sociale e non un luogo di preghiera”. Perché altrimenti “ne verrebbe meno la destinazione d’uso consentita dai permessi e di conseguenza ne sarebbe auspicabile e necessaria la chiusura, visto il mancato rispetto delle normative vigenti. I luoghi di culto hanno ben altre caratteristiche e necessitano di altre tipologie di documentazioni”.
La Lega chiede “regole, sicurezza, controlli, legalità, rispetto delle donne”. E il rispetto delle regole anti Covid, anche per il centro islamico.
(foto generica d’archivio)