È chiusa da oltre 4 anni, ma ormai è tutto pronto per la riapertura della chiesa di Madonna del Prato. Dopo lunghi e complessi lavori di recupero, resi necessari per l’inagibilità dell’edificio sacro dopo il terremoto dell’agosto 2016, domenica 20 dicembre si potranno tornare ad ammirare i capolavori di un autentico gioiello barocco.
“Noi eugubini siamo troppo affascinati dal bellissimo Medioevo che ci circonda – spiega Paolo Salciarini, direttore dell’Ufficio beni culturali della diocesi di Gubbio – e non ci rendiamo conto che abbiamo grandissimi capolavori anche delle epoche successive. Uno di questi, senza dubbio, è la Madonna del Prato”.
La storia di questo edificio sacro ci riporta indietro nel tempo, fino al Seicento. Al centro di tutto c’è un’immagine dipinta su pietra che raffigura la Vergine con il Bambino. Collocata appena fuori le mura della città, è molto venerata dagli eugubini del tempo per il verificarsi di episodi straordinari e prodigiosi. Nella piccola chiesina di allora la tradizione colloca l’abitazione dei beati Sperandio, Gennara e Sperandia, vissuti nel XIII secolo. Il 12 novembre 1662, il vescovo Alessandro Sperelli pone la prima pietra del nuovo tempio sul terreno di proprietà delle monache di Santo Spirito e, nello stesso anno, ottiene il consenso di Francesco Castelli, detto il Borromini, per realizzare una replica del suo progetto del San Carlino alle Quattro Fontane a Roma.
“Davvero un piccolo gioiello che potrà tornare a essere il cuore pulsante della vita liturgica e pastorale della nostra comunità parrocchiale e di tutta la nostra città”. Don Fabricio Cellucci, parroco della Madonna del Prato, non nasconde l’emozione per un momento atteso e sognato a lungo. “Confesso – aggiunge – che non sono stati anni semplici questi del percorso di restauro, ma ammirando il risultato sono veramente contento ed emozionato. Penso che questa possa essere l’esperienza che ognuno vivrà nel varcare la soglia di questa chiesa in via Perugina: un capolavoro di fede vissuta in questa esperienza bellissima, stupenda e profonda che è l’arte”.
Alle opere di recupero dell’edificio hanno lavorato aziende come Monacelli Costruzioni Edili per il consolidamento strutturale, Ikuvium R.C. per i restauri, Illux per l’illuminazione, Sauro Morelli per i pavimenti e Tecnosystem per l’impianto audio, coordinati dall’architetto e direttore dei lavori, Francesco Raschi. Per finanziare le opere, sono stati spesi circa 250 mila euro di fondi per il terremoto messi a disposizione dalla Regione Umbria e 420 mila euro di fondi dell’8xMille erogati dalla Conferenza episcopale italiana, oltre a quanto messo a disposizione dalla parrocchia di Madonna del Prato, in particolare per il riscaldamento a pavimento e per una parte dell’impianto di illuminazione.
“È davvero una bella soddisfazione arrivare alla fine di un grande lavoro di restauro e di recupero di una chiesa così bella – commenta il vescovo Luciano Paolucci Bedini – Finalmente la comunità parrocchiale ha di nuovo il suo tempio, dove poter celebrare i riti domenicali ed è un segno bellissimo che questo avvenga nel tempo natalizio”.
La santa messa per la riapertura, celebrata proprio dal Vescovo, è fissata per le ore 17 di domenica 20 dicembre. Pochi i posti a disposizione, solo una cinquantina, riservati in particolare ai parrocchiani. Liturgia in diretta sulle pagine social della Diocesi di Gubbio (Facebook e Youtube) e su Trg al canale 11.