Proprio mentre il presidente del Tar dell’Umbria valutava la richiesta delle associazioni ambientaliste di fermare il prelievo alla tortora nel giorno di preapertura in Umbria fissato per domenica primo settembre, la Giunta regionale deliberava di aggiungere le specie cornacchia grigia, gazza, ghiandaia, esclusivamente da appostamento, dalle ore 6:15 alle ore 19:30, come da modifica al Calendario venatorio venatorio già preadottata. Senza il piccione di città, dopo il parere negativo di Ispra.
Formalmente, poiché la delibera di Giunta 830 del 28 agosto, contiene anche il riferimento alla tortora (ovviamente annullato dal Tar), la Regione dovrà intervenire o con una nuova delibera in cui si prevedono i soli corvidi o con un documento esplicativo che informi i cacciatori del divieto di cacciare la tortora. Ma nella sostanza, in preapertura domenica si potrà sparare, anche se ai soli corvidi.
Un provvedimento che comunque salva la preapertura, dopo il decreto con cui il presidente del Tar accoglieva l’istanza degli ambientalisti sulla tortora, ritenendo che la Regione non abbia argomentato scientificamente i motivi che hanno portato a derogare sulla tortora rispetto allo stop al prelievo richiesto dalla Commissione europea ed al parere contrario, pur consultivo, formulato da Ispra.
Uno stop che ha disorientato i cacciatori, che per qualche ora non sapevano se effettivamente domenica potessero imbracciare il fucile, anche solo per sparare appunto a cornacchia grigia, gazza e ghiandaia. Fino alla conferma della modifica definitiva, con l’introduzione di queste specie in preapertura, votata appunto dalla Giunta regionale mercoledì mattina. Specie per le quali nel ricorso ambientalista non si chiedeva lo stop, pur rilevando come comunque fossero da tutelare.
Quanto al merito del Calendario venatorio, rispetto alla data di chiusura della caccia a turdidi, uccelli acquatici e beccaccia, contestata dagli ambientalisti, il Tar dell’Umbria si riunirà il 24 settembre.