Dopo la caccia, la pesca: altro scontro Lega - Morroni

Dopo la caccia, la pesca: altro scontro Lega – Morroni

Massimo Sbardella

Dopo la caccia, la pesca: altro scontro Lega – Morroni

Ven, 18/02/2022 - 16:46

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Le 5 associazioni della pesca sportiva hanno incontrato Puletti e Mancini, lamentando mancanza di dialogo con l'assessore | Lunedì il caso pesca in Aula

Dopo quello sulla caccia, si apre sul tema della pesca un altro fronte tra l’assessore Morroni e la Lega. Con i consiglieri Manuela Puletti e Valerio Mancini che hanno ricevuto le 5 associazioni regionali (Fipsas Pesca, Enal Pesca, Libera Pesca, Arci Pesca, Cpa Pesca) della pesca sportiva, che hanno chiesto un’audizione in Terza Commissione,in vista dell’apertura della stagione, ed auspicato un incontro con l’assessore Roberto Morroni”. Incontro al quale era presente anche il responsabile regionale Dipartimento pesca della Lega, Luciano Capoccia.

I nodi: trota, cormorano, pesce siluro e vigilanza

“Alla Regione – fanno sapere i due consiglieri della Lega – vengono
chiesti interventi utili al contenimento dei cormorani, del pesce siluro e
delle specie ittiofaghe in genere. Maggiore attenzione chiedono anche per il
servizio di vigilanza pubblica di contrasto alle forme di bracconaggio e di
inquinamento dei fiumi. Ma anche il progetto di ripristino della trota Fario
‘autoctona’ e le conseguenti azioni di semina; infine il riconoscimento
del ruolo di rappresentanza delle loro associazioni all’interno della
Commissione consultiva regionale per la pesca”.

I nodi che le stesse associazioni hanno posto all’assessore un anno fa. E sui quali lamentano di non aver ricevuto risposte.

Il mancato dialogo con l’assessore

Puletti (organizzatrice principale dell’incontro) ha assicurato “l’impegno politico per approfondire il tema e promuovere atti da porre poi all’attenzione dell’Assemblea legislativa. Ci adopereremo – ha aggiunto – anche per avviare una interlocuzione costruttiva e positiva con l’assessore Morroni che, a quanto ci è stato detto, non avrebbe ancora ricevuto i rappresentanti di queste associazioni, ma siamo comunque certi che, vista l’importanza che queste realtà rivestono nel territorio, lo farà a breve. Tutti siamo chiamati a salvaguardare una tradizione regionale di grande rilevanza non solo sociale, ma anche economica”.

Il valore economico e sociale della pesca

Mancini ha rimarcato l’importanza di “ascoltare attentamente chi vive il
territorio. Dispiace che a livello regionale non venga data la giusta importanza alle potenzialità, numeri alla mano, del nostro sistema fluviale,
come le stesse associazioni ci hanno rimarcato. Confidiamo pertanto che la
presidente Tesei e l’assessore Morroni coinvolgano fattivamente queste 5
realtà associative nella programmazione del settore poiché le stesse sono
in grado di mettere in campo importanti progetti, ed il loro auspicio è
proprio quello di poter collaborare con le Istituzioni. Il sistema della
pesca sportiva, in Italia – ha detto Mancini -, vale 4 miliardi di euro ed
anche per l’Umbria le cifre riferite a questo settore sono particolarmente
importanti. Si tratta di una realtà che coinvolge anche tutto il sistema
dell’ospitalità, portando turismo ed occupazione. Anche come Presidente,
auspico il coinvolgimento della Seconda Commissione per un’azione concreta che possa dare adeguate risposte ad un mondo, quello della pesca sportiva, da salvaguardare e promuovere”.

Martedì la pesca in Aula

Martedì in Aula si parlerà della pesca e del nodo ripopolamento. nel question time, infatti, l’assessore Morroni è chiamato a rispondere all’interrogazione dei consiglieri della Lega Carissimi e Rondini circa il divieto di ripopolamento con le trote del ceppo atlantico.

Le opposizioni sono pronte a sfiduciare l’assessore Morroni. Ma a livello politico, un voto della Lega insieme a Pd e M5s spaccherebbe la maggioranza, considerando che Morroni è vice presidente della Giunta e unico consigliere di Forza Italia.

L’emendamento approvato in Commissione alla Camera

Nei giorni scorsi in Commissione congiunta alla Camera è stato approvato un emendamento che consente, fino a tutto il 2023, il ripopolamento anche con specie alloctone la cui immissione era autorizzata in data antecedente all’applicazione del decreto direttoriale 2 aprile 2020. Questo, in attesa che il tavolo nazionale sciolga il nodo sulle specie alloctone.

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